Questa è una serie televisiva di un certo spessore e lo si capisce fin dal primo episodio: una principessa appartenente alla casa reale inglese viene rapita da un misterioso figuro e verrà uccisa se il primo ministro non si presenterà in diretta televisiva entro poche ore per scopare un maiale di 100 chili davanti a tutto il mondo “civilizzato”.
Gli altri due micro-film che compongono la prima stagione si concentrano su altri aspetti possibilmente angoscianti del futuro prossimo di cui già ora possiamo vedere le prime avvisaglie.
Uno mette in scena una realtà entro la quale ha preso piede un sistema fortemente piramidale interamente basato sull’intrattenimento fine a se stesso al solo scopo di sfruttare orde di corpi umani per il loro potere cinetico in sella a delle bici collegate ad una griglia centralizzata che sembra dare potenza, in un classico circolo vizioso artificiale messo in piedi da un’elite governativa, alla stessa giostra del divertimento il cui scopo sarebbe quello di alleviare la pena di una vita attaccati alla macina.
L’ultimo invece ruota attorno all’incapacità d’azione quando si vive la propria esistenza in una perenne rievocazione del passato oramai fuggito: nella fattispecie, un fragile marito sospetta di una relazione extraconiugale della di lui sposa con un presuntuoso fighetto pieno di sé con il quale lei ha avuto una breve storia anni prima.
Tutto questo è aiutato ed alimentato da un endemico sistema di registrazione delle memorie personali che non lascia scampo né all’immaginazione, né alle libertà individuali dei privati cittadini, privati ovviamente delle loro libertà individuali.
Stupefacente serie televisiva britannica (e come poteva essere altrimenti considerando che il Regno Unito è già bello che avviato verso un’involuzione aristocratica sotto la quale i sudditi di sua maestà stanno via via perendo come solitari spermatozoi lasciati al freddo su di un bianco pavimento di un cesso pubblico) che cerca di immaginare una realtà alternativa prossima futura dominata, per un verso o per l’altro, da una tecnologia per così dire moderna.
Se da un lato è sicuramente da bollare come luddista e francamente infantile il solito cantilenante memento mori verso la povera bistrattata tecnologia che, zitta zitta, ha rischiarato le terribili notti delle nostre grotte preistoriche tramite l’uso di pietre focaie e pagliericcio, ci ha vestito di caldi indumenti per farci passare i freddi inverni di una glaciazione globale, ci ha donato penne con cui scrivere poemi e formule matematiche e carta sulla quale tramandare ai posteri tutto questa nostra immensa conoscenza che altrimenti sarebbe andata persa come succede a TUTTI gli altri animali di questo misero scoglio alla deriva nell’universo, se quindi da un lato c’è da mettersi le mani nei capelli, dall’altro però possiamo facilmente spezzare una lancia in favore di una piccola raccolta di ottimi film brevi come non se ne vedeva da tempo sui nostri poveri schermi neri.
VOTO:
4 monoliti e mezzo
Titolo originale: Black Mirror
Creatore: Charlie Brooker
Stagione: prima
Anno: 2011
Durata: 3 episodi da 1 ora
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