Continuano le disavventure del cavallo più umano che ci sia.
E no, non sto parlando di Pippo Baudo, ma di BoJack Horseman, l’ex attore televisivo con aspirazioni drammatiche che non riesce a farne una giusta: dal presentarsi a casa di una vecchia amica, senza considerare che lei nel frattempo ha messo su famiglia, fino a sputtanare suo malgrado il film sul suo mito di sempre, Secretariat.

Seconda stagione sempre su alti livelli, ma un pelo sotto la prima.
Non so esattamente il perché: sarà l’inevitabile scomparsa dell’effetto sorpresa, e del tratto e dell’ambientazione; sarà la convenzionale esplorazione dei personaggi secondari che da un lato amplia il respiro della messa in scena e dall’altro dà una sensazione di riempitivo; o forse sarà che oramai ho raggiunto un tale livello di saturazione filmica che per smuovermi l’animo ci vuole un fucile a pompa.
Sarà perché ti amo.
VOTO:
4 pompe
Titolo originale: BoJack Horseman
Stagione: seconda
Creatore: Raphael Bob-Waksberg
Anno: 2015
Durata: 12 episodi da 25 minuti
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