E’ il 1984 e le due super potenze mondiali, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, se le danno di santa ragione menando colpi di propaganda e fendenti di sotterfugi politici.
Il capitano Marco Ramius, della marina sovietica, è al comando di un nuovissimo sottomarino nucleare dotato di un sistema di propulsione silenziosa che permetterebbe all’URSS di piazzare testate nucleari al largo della baia di New York senza che nessuno al Pentagono se ne accorga.
E questo è ovviamente inammissibile per l’uomo tutto d’un pezzo che è Marco, cresciuto a pane e sberle in bocca dal nonno pescatore Lituano.
Viene quindi messo in scena un elaboratissimo piano segreto per ammutinare e consegnare il prezioso sottomarino agli avversari statunitensi per poi godersi una meritata pensione in Montana; con moglie culona, conigli da sbranare, morbide toffolette e un camioncino per le consegne a domicilio.
Tipico film d’azione americano per un pubblico sopra i 40 anni e tremenda sviolinata per la magnificenza del sistema capitalistico statunitense.
Tratto da un libro di Tom Clancy a sua volta basato, molto alla lontana, sul vero ammutinamento della Storoževoj nel 1975 ad opera del capitano Valery Sablin, incazzato nero con il segretario generale Leonid Il’ič Brežnev per l’abbandono (a suo dire) del Leninismo, questo film intrattiene, certo… ma è anche da bastonare per benino sui menischi.
Uscito un anno prima della dissoluzione dell’Unione Sovietica, Caccia a Ottobre Rosso risulta quasi un’apripista cinematografico alla migrazione verso ovest del sentimento popolare della sinistra mondiale, accecata da un valanga senza fine di pubblicità colorata e belle cosce rivolettate da impietosi umori vaginali.
Un film per tutti?
Purtroppo sì.
Un bel film?
Purtroppo ni.
VOTO:
3 menischi
Titolo: The Hunt for Red October
Regia: John McTiernan
Anno: 1990
Durata: 135 minuti
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L’unica volta che mio nonno mi ha dato una sberla è quando gli ho ammutinato la barca da pesca per farmi un fine settimana a Helsinki.
Era un bravo nonno.
P.S. Grandissima recensione come sempre, ma come sai questo resterà sempre il mio film preferito, anche con tutte le sue sviolinate sul capitalismo decadente 🙂
Ma sì, rimane sempre un film godibilissimo con parecchie scene elettrizzanti.
Sicuramente il migliore nel genere sottomarini.