Stephen King ce l’ha con i cellulari e ha scritto un libro nel quale questi marchingegni del demonio sono veicolo di un segnale acustico che fa impazzire la gente alla cornetta tramutandola in una sorta di zombie cooperativo e telepaticamente connesso con tutti gli altri zombie cooperativi di cui sopra.
Da questa cacata di idea sempliciona e manichea degna del peggiore luddista, John Cusack ha pensato bene di produrre un’altrettanto cacata di film nel quale lui stesso interpreta il protagonista di una storia ironicamente confusionaria nel suo svolgimento elementare: un padre deve ritrovare il figlio perduto a seguito di un’apocalisse zombie.
A dargli una mano troviamo la puttana di Hollywood, ovvero Samuel L. Jackson, con un berretto calato bene in fronte, un paio di grandi occhiali e una barbetta semi-incolta…tutti segni di come non volesse farsi riconoscere dal grande pubblico.
E invece no, non ci è sfuggito, e ha fatto cacare anche lui.

Film bruttissimo e progressivamente sfilacciato.
Ma io dico: è mai possibile che nel 2016 esca un film dove si critica, tra l’altro in maniera così banale e sfacciata, l’uso dei cellulari?
Ma dico: davvero?
Speravo che questo genere di attacchi miopi e inutili verso degli oggetti di plastica fossero ormai relitti di un passato sì prossimo ma culturalmente lontano anni luce, e invece ecco che Hollywood ne tira fuori una delle sue, una di quelle che ti lasciano euforicamente basito per l’incredibile scemenza partorita con tanta sicumera.
Finale assurdo, ma tanto che t’aspettavi?
VOTO:
2 scemi
Titolo originale: Cell
Regia: Tod Williams
Anno: 2016
Durata: 98 minuti
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