Censor (2021)

Censor (2021) featured

Enid è un’occhialuta signorina che lavora come censore per la commissione filmica statale britannica; la sua giornata tipo comprende taccuino, matita, vhs zozzona splatterona, pausa tè con i colleghi e rimorsi agghiaccianti per la misteriosa scomparsa di sua sorella tanti e tanti anni addietro.

Una vita di merda insomma, ma una vita da soldatino liberal-liberista… e però, a forza di guardare gente sparata, trapanata, mani mozzate e super femministe con cappelli deliranti, Enid comincia a sviluppare un leggero distaccamento dalla realtà che la condurrà via via verso un suggestivo finale onirico che lascerà il pubblico con l’amaro dubbio se Margaret Thatcher fosse una semplice troia o una troia imparruccata.

Censor (2021)
vi scoverò i nemici per voi così distanti

Sorprendente pellicola, nonostante il passo lento ed estenuante verso il figurativo patibolo finale, che gioca tutte le sue cartucce nel solco della flebile linea di demarcazione tra realtà e fantasia facendo quindi riecheggiare nella mente dello spettatore, anche per l’ambientazione anni ’80, sprazzi di Lynch e Cronenberg.

Questo è il classico film dove la simmetria, distorta e inquietante, la fa da padrone: le due sorelle, una scomparsa nella foresta e una perduta nei meandri della mente; lo stile del film, così simile e allo stesso tempo così diverso dai “video nasties” di cui parla e a cui fa l’occhiolino; gli orribili anni ’80, costellati di rivendicazioni sindacali e sociali schiacciate come mosche da un liberismo putrido tanto caro al soldatino Carlo Calenda, che accoglie come una vecchia puttana laida il fertile sperma rozzo e sozzo della storia in questione; fino all’enigma degli enigmi, sono i film che ci rendono violenti o la violenza era già dentro di noi ancor prima dell’orribile visione di Carlo Calenda?

Il film ha il grande pregio di non schierarsi mai apertamente, né politicamente e né narrativamente, lasciando quindi spazio all’immaginazione e alla volontà dello spettatore.
Non è un capolavoro, ma ci arriva vicino perché non cerca di strafare mantenendo corti i tempi (neanche un’ora e mezza) e non andando dritto al punto.

VOTO:
4 vecchie puttane laide

Censor (2021) voto

Titolo turco: Sansür
Regia: Prano Bailey-Bond
Anno: 2021
Durata: 84 minuti

I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
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Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

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