John Matrix, oltre ad avere un nome a dir poco sconvolgente, è anche un baby pensionato che, dopo aver servito l’esercito degli Stati Uniti d’America compiendo le più empie nefandezze in giro per il mondo, passa le sue soleggiate giornate di quarantenne spaccando la legna o dando da mangiare ai cerbiatti assieme a sua figlia Jenny.
Purtroppo per lui il dittatore Arius, spodestato dal trono dell’isola di Val Verde anche grazie all’intervento del gruppo armato di John, è sulle tracce dei suoi commilitoni; un po’ per fargliela pagare e un po’ per usarlo come killer per caso del neo dittatore messo al suo posto dagli USA.
Per fare questo lo scorbutico Arius gli rapisce la figlia e lo manda via aerea per direttissima a Val Verde con il ricatto di spedirgli a pezzi la cara Jenny nel caso lui disertasse; John invece ci mette cazzo a svignarsela e si prefigge il compito di uccidere Arius e un altro centinaio di persone in 11 ore, cioè prima che il suo aereo atterri e scatti quindi l’allarme.
Sangue a seguire.
Classico film d’azione anni ’80 che prende tutti gli stereotipi del genere (machismo, umorismo beffardo, violenza gratuita, omosessualità latente) mischiandoli in un grande calderone dal quale sbuca fuori una massa informe di dimensioni colossali che, nonostante l’inesistenza di una trama articolata e l’evidente scelleratezza di ogni gesto compiuto dal protagonista, riesce comunque ad intrattenere per quell’oretta e mezza facendo succedere una simpatica serie di scenette tra il serio e il faceto che si concludono inevitabilmente con uno o più morti.
Purtroppo parte meglio di come finisce, come la carriera di Arnold Schwarzenegger.
VOTO:
3 calderoni e mezzo
Titolo brasiliano: Comando para Matar
Regia: Mark L. Lester
Anno: 1985
Durata: 90 minuti
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