Winslow Leach è un bravo compositore duro e puro che non ammette la sua musica venga storpiata cambiata modificata allungata scorciata stuprata per venire incontro ai gusti beceri delle masse.
E allora Swan, diabolico e potentissimo produttore discografico alto un cazzo e un barattolo ma sempre pieno di fica fresca, lo menoma lo incastra lo picchia lo mutila e gli ruba la sua poetica Cantata ispirata al Faust per farla interpretare ad un salsicciotto rokkettaro cocainomane inconsapevolmente omosessuale abbastanza simpatico ma irrimediabilmente kitsch.
E Winslow giura tremenda vendetta.
Fantasmagorico (e dici bene fratello) film di Brian De Palma pieno di rimandi alla letteratura classica tipo il Faust, Il fantasma dell’Opera e Il Ritratto di Dorian Grey da una parte e al grande cinema tipo Psycho, Das Cabinet des Dr. Caligari e Frankenstein dall’altra, questo The Phantom of the Paradise è un vero casino di colori e sapori che mal si accostano l’uno all’altro e proprio per questo si sposano alla perfezione in quello che è diventato un classicone kitsch inizialmente snobbato da pubblico e critica e ora ricordato come un felicissimo esperimento rock-horror di un anno precedente al più famoso e simile The Rocky Horror Picture Show.
Apparentemente l’unico posto dove è stato un successo istantaneo fu Winnipeg, capitale della provincia canadese di Manitoba.
Che Winnipeg sia piena di pazzi?
VOTO:
4 pazzi
Titolo originale: Phantom of the Paradise
Regia: Brian De Palma
Anno: 1974
Durata: 92 minuti
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Ottima recensione, breve ma centrata, la colonna sonora del film è fantastica, alcune scene da manuale, la frase “Che ne sai tu di droga? Tu la spacci, io la prendo” un gioiello.
Il fatto che a Winnipeg questro film sia diventato istantaneamente un cult mi lascia in effetti perplesso, ma credo che non mi dispiacerebbe vivere lì.