Interstellar (2014)

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In un futuro prossimo la razza umana è in grave pericolo: il pianeta Terra sta morendo a causa di una non meglio specificata malattia che colpisce le piante, una ad una le specie commestibili stanno scomparendo e la vita sul nostro pianeta diventa sempre più impossibile.
Come gesto estremo, la NASA cerca di mandare una missione spaziale alla ricerca di un nuovo pianeta da colonizzare.

E quando piove merda, chi chiamerai?

Interstellar (2014)

Nuovo successo annunciato per quel fascista di Christopher Nolan, Interstellar è nato da reali teorie fisiche di un certo Kip Thorne.
Da una prima più seria sceneggiatura di Jonathan Nolan, il fratello intellettuale del suddetto fascista, questo carrozzone scientifico si è presto trasformato in una masturbazione propagandistica del nostro caro Christopher a favore dell’esplorazione spaziale di Kennediana memoria.

Tra un calcio in culo ai cospirazionisti che non credono siamo andati sulla Luna e che governano un mondo alla rovina (ci mancava solo che indossassero magliette del Che Guevara per rimarcare la pochezza di immaginazione di Nolan e la sua aderenza alla struttura di comando), passando per improbabili candidature di contadini alla guida di spedizioni spaziali, per finire con l’amore che oltrepassa il tessuto spazio temporale (…porca madonna Nolan), Interstellar non azzecca neanche il titolo che dovrebbe essere Intergalactic visto che viaggiano tra due differenti galassie e le stelle non giocano alcun ruolo nella storia, a parte provvedere la luce che illumina gli occhietti spenti di un Matthew continuamente spaesato in uno spazio sconosciuto e in una sceneggiatura con parecchi buchi.

SPOILERS:

Innanzitutto, l’intera struttura narrativa principale non ha alcun senso, se seguiamo le logiche scientifiche: gli esseri umani del presente filmico non potrebbero mai ricevere un messaggio dagli umani del futuro perché senza quel messaggio questi ultimi non ci sarebbero proprio.
E’ una questione di paradossi temporali che possono sì crearsi in certe condizioni, per esempio: se uno viaggia indietro nel tempo e dice al sé stesso passato di non viaggiare indietro nel tempo, a quel punto si crea un paradosso secondo il quale l’uomo passato non potrebbe mai ricevere il messaggio dal sé stesso futuro se questi non viaggiasse indietro nel tempo, ma non c’è motivo per lui di rinunciare al viaggio se il sé futuro non tornasse indietro ad impedirlo.
E’ una sorta di circolo vizioso che non ha una soluzione logica, quindi diventa un paradosso.

Ma tutto questo non può assolutamente succedere se l’esistenza stessa dell’umano futuro dipende dal suo viaggio nel tempo.
Cristo (pher) Nolan, un po’ di logica…

In aggiunta, Interstellar è un film scopiazzato da 2001 Odissea nello spazio: dalle musiche con organi sintetizzatori che ricordano Thus Spoke Zarathustra, al robot TARS chiaramente ispirato al monolite nero e ad HAL, fino al viaggio stesso nella quarta dimensione.
Purtroppo, effetti speciali scienza e musiche epiche non fanno Stanley Kubrick.
Questa è una cosa che hanno capito tutti tranne Nolan e i suoi fan coi paraocchi, i quali sono riusciti addirittura a dire che Interstellar è il miglior film di fantascienza di sempre, meglio quindi di 2001
…e ovviamente Nolan deve leccare a mani giunte l’intero cammino di Santiago di Compostella prima di avvicinarsi all’intellettualismo di Kubrick.

Tutto ciò però non vuol dire che questo film sia orrendo, anzi: per un pubblico medio è una boccata d’aria fresca, infinitamente (e ripeto infinitamente) meglio di quelle minchiate fasciste di Batman seconda venuta, e la parte scientifica è tuttosommato molto buona.
Sfortunatamente però il pubblico medio è talmente cretino che non riuscirà a seguire quel poco di scienza presente, principalmente la teoria della relatività, nonostante tutto sia continuamente spiegato dai personaggi tanto da rendere insopportabili certi dialoghi esplicativi.

Immaginate infatti se in 2001 ci fosse una voce fuori campo che spiegasse come il monolite sia stato messo lì dagli alieni e che sia allo stesso tempo un innescatore di sviluppo evolutivo e un’antenna interdimensionale, il tutto mentre sullo schermo si vedono delle scimmie darsi le bastonate per una pozza d’acqua…
Ecco appunto, una cacata.
E però Nolan è di altro avviso e tutto il finale a sorpresa (che uno spettatore normale capisce fin dall’inizio, a meno che non sia Paolo Brosio e creda agli spiriti) viene narrato passo passo a beneficio dei dementi che non possono capire come il tempo sia una dimensione come le altre, esplorabile e modificabile, avendone gli strumenti cognitivi adatti, strumenti che tra l’altro il contadino Matthew non dovrebbe avere.

E certo: lo so che il contadino Matthew è stato un pilota, ma lo si vede volare per esattamente 45 secondi in un incubo e non si capisce neanche cosa stesse pilotando, se un razzo o un volo spaziale Virgin.

Interstellar rimane un bel film per gli effetti speciali, alcuni di notevole portata, da vedere sul grande schermo per apprezzarne la natura epica (girato per 66 minuti in IMAX 70mm); resta però un film monco: troppo scientifico per un dramma d’amore quale dovrebbe essere e troppo stucchevolmente familiare per un esperimento filmico sui buchi neri, i wormholes e la relatività quale vorrebbe essere.

Un peccato, perché come detto la parte scientifica è molto bella e appassionante, i movimenti e le trasformazioni del robot TARS sono veramente geniali, e quei pochi momenti di silenzio nello spazio profondo, con infinite galassie e minuscoli umani che viaggiano per spazi siderali, sono quasi poetici.

Allo stesso tempo uno spera solo che la Terra venga spazzata via nella prima mezz’ora così da evitare inutili pianti d’amore che viaggiano nel tempo e salvano il mondo.

Titolo originale: Interstellar
Regia: Christopher Nolan
Anno: 2014
Durata: 169 minuti

I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
Se ti senti offeso, clicca qui

Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

2 pensieri riguardo “Interstellar (2014)”

  1. Mi tocca sempre leggere una tua recensione per capire bene il motivo per cui un film mi abbia fatto schifo! Grazie! Io ho detestato profondamente i vari Batman di Nolan; mi hanno quasi rovinato il ricordo di quelli (a mio parere magnifici) di Tim Burton.

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