Barbara e Johnnie, sorella e fratello, vanno a trovare la madre morta in uno sperduto cimitero nei pressi di Pitsburgh, ma quello che trovano è ben più spaventoso della morte.
Si è sparso infatti una sorta di virus che fa tornare in vita i recenti deceduti i quali se ne vanno in giro barcollanti come fossero appena usciti dalla “vineria prezzi popolari” disperatamente alla ricerca di carne fresca da strappare a morsi sdentati.
Johnnie cade (letteralmente) sotto l’attacco di questi morti viventi mentre Barbara riesce a rifugiarsi in una casa di campagna solo apparentemente disabitata; ben presto a farle compagnia avrà infatti un variegato drappello di umanità appesa al filo della vita come d’autunno sugli alberi le foglie.

Rifacimento (quasi) passo passo del famosissimo capostipite degli zombie movies, quest’opera forse un po’ orfana di padre e idee, risplende comunque di luce propria come un ottimo esempio di film dell’orrore girato bene e senza troppo spargimento di sangue e budella.
Alcune interpretazioni sono forse un po’ caricate e/o dilettantesche (vedi la coppia di ragazzi compagnoli locali), ma a far da contraltare c’è un duo di protagonisti assolutamente eccezionali: Tony Todd (già apprezzato in Candyman) e Patricia Tallman (inconsapevolmente piaciuta come strega sotto due chili di trucco in Army of Darkness) sono infatti perfetti e pienamente credibili nei loro stravolgimenti emotivi che si susseguono lungo il teso arco narrativo dell’ora e mezza scarsa di film.
Si punta ancora sulla critica alla natura violenta dell’uomo, come nell’originale, ma con un piccolo twist finale su cui taccio.
VOTO:
3 twist e mezzo
Titolo originale: Night of the Living Dead
Regia: Tom Savini
Anno: 1990
Durata: 92 minuti
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