Nel 1975 Los Angeles viveva una siccità senza paragoni, l’acqua venne razionata e le piscine dei ricchi restarono vuote tutta l’estate.
Nel 1975 un gruppo di giovanissimi sbandati della zona povera chiamata “Dogtown” cominciarono ad entrare di straforo in queste ville e a surfare nelle piscine deserte.
Nasceva così lo skateboarding moderno, fatto di evoluzioni, tricks e tanta scelleratezza.
Lords of Dogtown è la storia di Tony Alva, Stacy Peralta, Jay Adams e altri ragazzi che trovarono un punto di riferimento nello sport; una vera e propria valvola di sfogo ai loro problemi di americani semi-poveri e un mezzo facile per sfuggire al circolo vizioso di miseria a cui sembravano destinati.
Tony Alva, Stacy Peralta e Jay Adams sono entrati nella leggenda: considerati quasi dei padri fondatori di un nuovo modo di concepire questa tavola a quattro ruote, sono cresciuti e ne hanno fatta di strada, nel bene e nel male.
Alva e Peralta hanno fondato compagnie di successo con brand legati al mondo dello skate, quest’ultimo ha scoperto Tony Hawk, tanto per dire. Jay invece non ce l’ha fatta a sottomettersi al nuovo stile di vita ed è finito in prigione diverse volte per droga, spaccio e assassinio di un omosessuale.
Lords of Dogtown è un film piacevole per il pubblico medio e un must per gli appassionati di skating.
Resta comunque inferiore al bel documentario Dogtown and Z-Boys del 2001, girato dallo stesso Peralta.
Titolo originale: Lords of Dogtown
Regia: Chaterine Hardwicke
Anno: 2005
Durata: 107 minuti
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