Neo, assieme al suo devoto Morpheus e alla fidanzata Trinity, deve stoppare l’invasione robotica della roccaforte umana Zion.
Nel frammentre l’Agente Smith, scioltosi dalle costrizioni societarie avendo vissuto una liberazione sessuale anale perpetratagli dal suddetto Neo in vena di scherzi bonari, si mette tra capo e collo dei 3 coglioni a cui accennavo in apertura assolvendo così al delicato ruolo del cavolo a merenda.
Molte cose accadono, molte cose di cui se ne poteva fare felicemente a meno e quindi mi limiterò nello scrivere una parola che possa riassumerle tutte: smegma.
Io direi che, al di là dell’oggettiva bruttura di siffatta operetta, è importante sottolineare come ad Hollywood sembri giusto chiamare la roccaforte umana Sion mortacci vostra sionisti demmerda, ve odio, a voi e alla vostra idiota credenza medievale d’essere in missione per conto di dio.
dio non esiste, e se esiste ve odia come me.
Sto film è ‘na cacata.
Risparmiatelo, te che sei finito su questa recensione.
VOTO:
2 smegma e mezzo
Titolo originale: The Matrix Reloaded
Regia: The Wachowski Brothers
Anno: 2003
Durata: 138 minuti
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Questo me lo sono risparmiato. Per intero ho visto solo il primo della serie, ed è bastato. Mi è parso pretenzioso nei suoi cosiddetti riferimenti filosofici, addirittura patetico dopo essere stato considerato un film “di culto”, non so bene da chi. Ci si potrebbe anche ridere sopra, se non fosse per quel fastidioso ed esplicito, quindi banale, riferimento sionista (eccolo, il culto). Tutto prevedibilmente condito da abbondanti sparacchiamenti di armi automatiche (eccola, la realtà) e pseudo-regressioni tribali (molto bibliche). Un bel po’ di riferimenti tagliati con l’accetta insomma, ma per fare un film “profondo” non basta far dire due o tre battute “profonde” a un paio di attori che nemmeno recitano. Deve parlare il film intero. Matrix invece è poco più di un mercatino delle armi, un fazioso film in scatola (un altro) con i soliti “buoni”, i soliti “cattivi”, una salsa un po’ diversa e un qualche sussulto metafisico. Dopo pochi minuti di questo “reloaded” ho spento: si prospettava ancora più inconsistente e pretenzioso del primo.
Sinceramente il primo mi era piaciuto e qualche spunto ce lo aveva, ovviamente nell’ambito dei prodotti di massa.
È che a volte sono permaloso, nel caso di Matrix devo esserlo stato in modo particolare. Quando un film mi appare come un pretesto per assuefare le menti a certe posizioni di per sé nocive – spesso attraverso la subdola manipolazione del linguaggio – e utili per giustificare nefandezze su grande scala, allora mi fa arrabbiare. Ammetto di essere stato duro nel mio giudizio. Grazie per questo blog!
ma ben vengano i giudizi spietati!