L’orrore di volare a 15mila metri di quota e ritrovarsi con un ciccione obeso maledetto zombie stronzo che tenta di mangiarti il naso azzannandoti come un cazzo di tossico in stato di allucinazione perversa mentre la passeggera 3 file avanti sta sbocchinando voracemente il suo fidanzato come se non ci fosse nessuno attorno a giudicarli moralmente scorretti.
Questo è più o meno Quarantine 2: Terminal; più ovviamente la parte all’aeroporto, da cui il sottotitolo.
Zombie? Spiegazione?
Non me ne frega un cazzo.
Filmetto a basso costo abbastanza divertente e senza troppe pretese, a parte l’assurdo finale aperto ad un terzo capitolo in Las Vegas mai realizzato.
Se siete alla ricerca di pepite d’oro, questa pellicola non fa per voi; se invece avete a cuore le dinamiche spazio-temporali che governano invisibilmente l’agire comune, ecco che ‘sta minchiatella potrebbe tornarvi utile come un sorso di limone in mezzo alla foresta nera mentre state vagando senza metà da quando, due giorni prima, vi siete allontanati da quel rave di musica tecno-peruviana molto in voga tra le maschere greche di Taormina.
VOTO:
2 maschere greche e mezza
Titolo originale: Quarantine 2: Terminal
Regia: John Pogue
Anno: 2011
Durata: 86 minuti
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