Regression (2015)

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Un detective senza il benché minimo livello di approfondimento caratteriale si trova a dover indagare sui presunti ripetuti ritualistici stupri di una diciassettenne americana, villica di una cittadina sperduta nel nulla-centro-statunitense; e passo dopo passo, indizio dopo indizio, interrogatorio fatto a cazzo dopo interrogatorio fatto a cazzo, riuscirà a combinare un casino tale che persino lui, agnostico materialista decaffeinato, comincerà a guardare a quel merdoso ciocco di legno intagliato con le sembianze di un uomo orribilmente torturato a morte e da molti incredibilmente scambiato per un dio… con occhi diversi.

Regression (2015)
ma sei sicura che quel merdoso ciocco di legno può farmi trovare lavoro?

Ritorno sul grande schermo per il polemico Amenábar il quale continua la sua personale battaglia contro la stupidità umana e il gregge culturale chiamato società civile.
Questa volta siamo alle prese con la psicologia cacata delle regressioni indotte e le isterie di massa a sfondo religioso tipo le paranoie sulle presunte sette sataniche molto in voga tra gli anni ’80 e ’90.

Nonostante quindi i buoni intenti e una condivisibile visione del cinema come strumento per veicolare messaggi (che stranezza vero?), Regression soffre di alcuni schematismi elementari, una trama telefonata dal 4 minuto e qualche scivolone stilistico-narrativo che affossano il progetto nel cestone delle offerte di Mediaworld.

Un peccato, perché The OthersAgoraThesis, Mare dentro e Apri gli occhi sono tutti ottimi film; mentre Regression è quello che succede al tuo cervello quando guardi Regression.

VOTO:
2 regressioni e mezza

Regression-(2015)-VotoTitolo originale: Regression
Regia: Alejandro Amenábar
Anno: 2015
Durata: 106 minuti

I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
Se ti senti offeso, clicca qui

Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

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