Il trionfo di King Kong (1962)

Un sottomarino che non si fa mai i cazzi suoi finisce dritto dritto dentro un iceberg contenente Godzilla ibernato e lo risveglia facendolo incazzare come una bestia rettiliana alta 50 metri che sputa raggi atomici dalla bocca.

Nel frammentre, un drappello di fottuti liberal-capitalisti sbarca sull’isola dei cannibali dei cazzi mosci per rubare il loro dio, ovvero una bestia scimmiesca alta 45 metri che tira caraffe possenti sulla tua boccaccia di merda e riesce a potenziarsi enormemente quando entra in contatto con l’elettricità.

I due mostri, Godzilla e King Kong, si affronteranno a suon di caraffate sbocchine sul martoriato suolo nipponico fino a quando uno dei due ammetterà la sua impotenza di fronte all’imperatore giapponese.

Il trionfo di King Kong (1962)

Film cross-over tra due famosi universi mostruosi e pellicola di merda.

Vedere due uomini travestiti darsi spintoni all’interno di miniature dettagliate per simulare morte e distruzione può anche essere divertente, ma ci deve essere una narrazione coinvolgente a supporto… e purtroppo qui è assente.

Qualche idea serpeggia, tipo l’idiozia dei magnati dell’industria che pensano di controbattere le pubblicità di Godzilla portando a casa un mostro spaventoso rubato ad una popolazione a cui regalano specchietti e sigarette, ma sono troppo poche e diluite in un mare d’inconsapevole arretratezza culturale pregna di patriarcato, razzismo, diseducazione emotiva e tua madre travestita da pirata.

Molto famoso per la storia dei due finale divergenti, americano e giapponese, cosa totalmente falsa, e molto odiato dal sottoscritto, cosa totalmente vera.

VOTO:
2 caraffe e mezza

Il trionfo di King Kong (1962) voto

Titolo originale: キングコング対ゴジラ Kingu Kongu tai Gojira
Regia: Ishirō Honda
Durata: 1 ora e 37 minuti
Compralo: https://amzn.to/480JgPG

Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005)

I separatisti galattici de sto cazzo guadagnano sempre più consensi e i corrotti repubblichini non riescono a digerire che possano essere abbandonati come i figli di mignotta che sono e allora agiscono come ogni uomo dovrebbe agire quando sente minacciata la sua supremazia nel rapporto interpersonale, con violenza e schiaffi in bocca.

Zitte puttane separatiste e mandate giù questo sperma israeliano perché noi siamo il popolo eletto e amiamo il razzismo verso qualsiasi altro gruppo etnografico che non sia il nostro rancido ramo genealogico di beduini del deserto senza storia e cultura che vada al di là del succhiare i cazzi dei nostri cammelli giudei scappellati senza prepuzio, proprio come noi fummo scappellati e sprepuziati a morsi forti e decisi dal nostro rabbino in odore di pedofilia visto che il nostro grande Israele (al maschile perché porca madonna le cose buone sono solo e unicamente maschie) è un paradiso legislativo per pedofili ricercati a livello internazionale.

E a nuj ci fotte u cazz.

Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith (2005)

Capitolo conclusivo della seconda trilogia spaziale partorita dal buon George Lucas e tutto sommato buona riuscita per quello che era partito come un aborto giudaico simile a Israele e che invece si è prima sviluppato in nodulo emorroidale e poi è scoppiato in fiotti di sangue in bocca a tua madre intenta a commettere atti impuri sotto forma di tremendi solchini ai moderni cammellieri del deserto del Sinai.

Quasi ottime alcune scene, come quell’inquietante scambio al teatro dell’opera, e buone interpretazioni da parte del povero Hayden Christensen che tutti noi ricorderemo per lo sconosciuto Shattered Glass.

VOTO:
3 occhiali rotti

Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith (2005) voto

Titolo originale: Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith
Regia: George Lucas
Durata: 2 ore e 20 minuti
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Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno (2023)

Storia di un uomo che non vuole invecchiare e che per questo finisce dentro una setta messianica costruita attorno alla controversa figura di un marinaio non apertamente omosessuale ma sicuramente alcolizzato e storia anche di come questo anziano attore americano tenti in tutti i modi di svelare il mistero attorno a 2 chiavi maledette e un sottomarino russo cattivo cattivone sul fondo dell’oceano.

Per fare ciò si avvarrà della presenza di molteplici donne sotto i 40 pensando che la media aritmetica delle loro età possa in qualche maniera aiutare il suo cazzo a risorgere dalle ceneri luride nel quale giace moscio e stronzo.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno (2023)
risorgi!

Vi è piaciuto Top Gun Maverick?
Vi è piaciuto The Mummy?
E allora correte a sborare sui teleschermi per questo nuovo capitolo della serie Missione Impossibile diretto dallo stesso regista!

Molta noooia vi verrà data in pasto e voi giù a ridere dell’ennesima presa del culo nei vostri confronti, molte recitazioni abbozzate vi verranno mostrate e voi zitti come i chierichetti inculati zitti porca madonna ZITTI!

Dovete tacere ho detto!

E non aspettatevi molto meglio dalla seconda parte.

VOTO:
2 chirichetti zitti!

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno (2023) voto

Titolo giapponese: ミッション:インポッシブル/デッドレコニング PART ONE
Regia: Christopher McQuarrie
Durata: 2 ore e 43 minuti
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Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002)

Sono passati 10 anni dalla minaccia fantasma del menarca notturno e quelle tettine imberbi di Natalie Portman si sono trasformate in tettine imberbi di stronza sionista; quel tipo di gentaglia estremista e terrorista che verrà ricordata con lo stesso disprezzo col quale oggi ricordiamo i fottuti fascisti che sono stati vostri nonni.

E in questi 10 anni la Repubblica galattica, inverecondo obbrobrio di federazione rappresentativa di stampo non certo democratico visto che molti pianeti appartenenti non hanno un ordinamento democratico, ovvero a comandare non sono le persone ma una fottuta oligarchia di pochi (auto) eletti che un giorno noi veri democratici verremo a prendere per i soliti capelli per poi trascinarli nelle solite piazze delle nostre città dove li squarteremo, li pisceremo e li sputeremo con somma rabbia e splendido furore, in questi 10 anni dicevo che la Repubblica galattica è caduta in disgrazia e continua a perdere pezzi come non ci fosse un domani.

I separatisti, guidati dal Conte Dooku, vogliono fare la loro alleanza di strunzarielli visto lo stato moribondo in cui versa la Repubblica galattica, ma vengono bersagliati di pernacchi e accuse infamanti dai nostalgici del ventennio mentre i nostri protagonisti, tipo quel covo di messianici di Jedi, già cominciano a riposizionarsi in vista del futuro cambio di regime che cova nell’angolo.

Anakin, fregandosene della destra e della sinistra, tenta in tutti i modi di penetrare Padme e incredibilmente ci riesce lanciando, vivo di speranza, il suo seme dentro la di lei vagina al culmine di un turbine di corteggiamenti al lume di candela e rotolamenti nell’erba.

Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni (2002)

L’avanzata del futuro imperatore Palpatine procede a gonfie vele e il premierato forte, tanto sognato dai nostri fascisti italici come quell’Italo Bocchino che nomen omen, già fa ben sperare per la prossima caduta del nostro ordinamento costituito che si regge sulla famosa spartizione dei poteri in Legislativo, Esecutivo e Giudiziario.

E a noi ci fotte il cazzo della frammentarietà del potere, a noi ci viene voglia di dittatura perché lo sanno tutti che una persona sola al comando funziona meglio: avete mai visto una famiglia funzionale nella quale madre e padre abbiano la stessa importanza?
No, ovviamente; perché le cose vanno a rotoli quando si cerca di elevare la donna al ruolo che nostro signore gesù cristo in croce, figlio di quella puttana lurida della madonna troia, ha relegato in cucina, tra il forno a microonde e i piatti da lavare.

E L’attacco dei cloni parla proprio di questo: di come le donne vadano chiuse nel profondo delle case dalle quali possono uscire unicamente per fare la spesa e andare dall’estetista.

Troie ingrate.

VOTO:
3 troie ingrate

Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni (2002) voto

Titolo originale: Star Wars: Episode II – Attack of the Clones
Regia: George Lucas
Durata: 2 ore e 22 minuti
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Top 3 – Storie incredibili 1° stagione (1985)

Serie antologica di episodi scollegati con la caratteristica di rivoluzionare la loro narrazione tossica attorno al perno fallico del fantastico e dell’incredibile.

Ora, cosa uno intenda per fantastico e incredibile è il vero mistero della serie; perché le storie dalla loro hanno poca ciccia sotto il cofano e quando c’è poca ciccia le fiche umettate delle spettatrici non verranno saziate dai salsicciotti degli spettatori.
Quindi, una serie per famiglie con bambini.

Episodio 2 – “Un’incontrollabile erezione attrazione”

Top 3 - Storie incredibili 1 stagione (1985) - 1

Un ragazzo viene visitato nella notte da un meteorite che sconquassa camera sua e lo lascia con un piccolo problemino magnetico, ovvero comincia ad attirare oggetti metallici con forza sempre maggiore fino a quando non tirerà a sé la cosa che meno desiderava al mondo, la vagina.

Forse uno degli più riusciti perché riesce a fondere perfettamente l’elemento fantastico con la narrazione allegra di una storia per ragazzini.

Episodio 12 – “Vanessa”

Top 3 - Storie incredibili 1 stagione (1985) - 2

Byron Sullivan è un pittore ottocentesco felicemente sposato con la bellissima Vanessa del titolo fino a quando la loro carrozza si cappotta e la giovane musa ispiratrice muore come una cagna di periferia gettando nella depressione più cupa l’artista, interpretato da Harvey Keitel non nudo.

Byron pensa che oramai la sua carriera artistica sia finita, ma invece scopre che la moglie può rivivere come fantasma corporeo nei luoghi dove lui l’ha dipinta… e ovviamente si affretta a dipingerla nel lettone matrimoniale.

Diretto da Clint Eastwood, questo è uno degli episodi più maturi e toccanti, nel quale il fantastico ha il sapore dei romanzi romantici ottocenteschi più che del popcorn da cinema americano.

Episodio 19 – “Lo specchio”

Top 3 - Storie incredibili 1 stagione (1985) - 3

Uno scrittore di racconti de paura non ha paura di un cazzo, ma si trova spavaldo col suo uccello da 40enne flaccidone di fronte la terrificante consapevolezza che c’è un triste figuro incappottato alle sue spalle ogni volta che vede la sua immagine riflessa.

Diretto da Martin Scorsese, l’episodio è molto accattivante e riesce a tenerti sulle terga per la gran tensione di vedere Tim Robbins, che interpreta l’oscuro figuro incappottato, prendere il deretano del protagonista senza il suo consenso.

Menzione Speciale:
Episodio 21 – “Il toupet assassino”

Top 3 - Storie incredibili 1 stagione (1985) - 4

Murray Bernstein sembra inoffensivo, ma è accusato d’omicidio e il giovane avvocatucolo assegnato al caso, piuttosto che dormire sugli allori, comincia a sospettare che a compiere il delitto sia stato un parrucchino malvagio.

Strepitoso episodio da vedere assolutamente con un fantastico crescendo dell’assurdo da far invidia a tuo padre mentre cerca di chiavare tua madre.
Ha probabilmente ispirato un episodio dei Simpsons molto molto simile.

Titolo originale: Amazing Stories
Creatore: Steven Spielberg
Stagione: prima
Anno
: 1985

Durata: 24 episodi da 25 minuti

Mortal Kombat (1995)

Ogni morta de Papa viene messo in piedi un circo mediatico dal sapore sanguigno chiamato Mortal Kombat attraverso il quale una stirpe di figli di puttana intergalattici tenta di penetrare, oltre al vostro culo, anche il nostro pianeta Terra vincendo uno dopo l’altro scontri sovrumani duelli decisivi che decideranno chi l’armatura indosserà è un torneo micidiale è uno scontro fratricida il più forte dovrà in fine tra tutti trionfar.

Chi sarà mai?
Il porchiddio.

Mortal Kombat (1995)

Pellicola fortunatissima al botteghino che è riuscita a portare sul grande schermo (forse) la prima vera buona trasposizione cinematografico di un videogioco, ben prima di Resident Evil dello stesso regista e con risultati decisamente migliori.

Ritroviamo qui i nostri beneamini beneamati figli di puttana Liu Kang, Johnny Cage, Sonya Blade, Kitana, Scorpion, Reptile, Sub-zero ed uno straordinario Raiden interpretato da un improbabile Christopher Lambert in astinenza da coca che avrebbe fatto bocchini alla stazione dei treni per una dose, tutti quanti bardati come nel videogioco anni ’90 e soprattutto con una storia e un comportamento simili.
Che aderenza alla fonte!

Ovviamente è un film pessimo dal punto di vista contenutistico, ma come recitava quell’erotomane di Sant’Agostino:
MORTAL KOMBAT!!!

VOTO:
2 sant’Agostino e mezzo

Mortal Kombat (1995) voto

Titolo giapponese: モータル・コンバット
Regia: Paul W.S. Anderson
Durata: 1 ora e 41 minuti
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Arcade: Impatto Virtuale (1993)

Mamma s’è sfondata il cranio con una pistolettata sulla tempia mentre andava in onda La ruota della fortuna e papà beve come un fijo de ‘na mignotta.

E io sai che faccio? Lo sai che faccio?
Diocane vado nella realtà virtuale e mi ci perdo.
E ad aiutarmi in questa difficile impresa avrò dei coetanei dal quoziente intellettivo pari ad una noce di cocco ed una spietata azienda videoludica che ha pensato bene di ficcare, non si sa come non si sa perché, delle cellule neuronali di bambino nel suo ultimo videogioco dando così vita ad un serial killer alla Freddy Krueger.

Solo che questo non ti ammazza nel sonno, ma ti ammazza nel gioco.

Arcade: Impatto Virtuale (1993)

Dallo stesso regista del compianto Cyborg, il fantasmagorico Dollman e l’originale Captain America, ecco qui la merda signori.

Ma non la merda brutta che ti sporca le scarpe al prato.
Noooo, questa è merda positiva, ben simpatica, quasi gaia, che te la darei sui denti forte forte e giù per Place de la Concorde con la band al seguito e uno stuolo di mignotte del Bagaglino che levati di torno.

Film mediocre, da cassetta lercia.
E per questo te lo meriti.
Sì, tu, sì sì porcamadonna proprio te.

Pape Satàn, pape Satàn aleppe!

VOTO:
2 Pippo Franco

Arcade: Impatto Virtuale (1993) voto

Titolo originale: Arcade
Regia: Albert Pyun
Durata: 1 ora e 25 minuti
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La storia infinita (1984)

Bastian Balthazar Bux, con un nome così, poteva solo che diventare lo zimbello della scuola.

Se a questo aggiungiamo un padre assente per lavoro e una madre assente per decesso, ecco che il giovine Bastiano tenta il tutto per tutto rifugiandosi fisicamente nella soffitta della scuola e mentalmente in Fantasia, un mondo aldilà dell’immaginazione dove succedono cose assurde, tipo che uno non devo lavorare 40 anni per mangiare e avere un tetto sopra la testa.

Siccome però il nulla di Giorgia Meloni sta invadendo Fantasia portandosi via i diritti acquisiti con un bel colpo di spugna, ecco che Bastian dovrà farsi carico del grande fardello della nostra contemporaneità, mettere finalmente un punto a quella cazzata economica chiamata Liberismo.

La storia infinita (1984)

Famosissimo film fantasioso e brioso che dalla sua ha indubbiamente una grande produzione, con effetti speciali strambi ma certamente memorabili, ma che purtroppo è scritto con i piedi devastati dall’artrite reumatoide.

Senza capo né coda, zeppo di scenette che si susseguono l’una all’altra con soluzione di continuità ruvida come la carta vetrata sulla cappella fresca di tuo padre ed un cane volante che vorrebbero farci credere essere un drago.

Lo scrittore della storia originale non fu molto contento dei numerosi rimaneggiamenti apportati e si espresse con parole molto dure:

Auguro la peste ai produttori.
Mi hanno ignorato.
Quello che mi hanno fatto è una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico.

La peste non arrivò, però Wolfgang Petersen è morto di cancro al pancreas nell’agosto del 2022 nella sua bella casetta Brentwood, Los Angeles.

VOTO:
3 cani volanti

La storia infinita (1984) voto

Titolo originale: Die unendliche Geschichte
Regia: Wolfgang Petersen
Durata: 1 ora e 42 minuti
Compralo: https://amzn.to/3SibGhl

The Fall (2006)

Nel 1915 la California era uno stato americano pieno zeppo di gente che voleva fare il cinema e gente che attorno al cinema ci faceva una marea di soldi sfruttando i lavoratori che producevano tutta la ricchezza che poi veniva capitalizzata e monopolizzata da pochi oligarchi con un mento decadente quanto la Roma tardo repubblicana.

In questa putrida vallata sterile come il grembo di tua madre, il cascatore cinematografico Roy Walker vive il suo piccolo dramma di giovane uomo mollato dalla sciampista di turno per il belloccio valentiniano alto un cazzo e un barattolo tanto ricco da poterla rifornire di anfetamine e coca come non ci fosse un domani e, ricoverato in ospedale per una caduta rovinosa durante una ripresa, medita e rimuggina sull’insensatezza della vita e come porvi velocemente fine.

A tirarlo fuori, forse, ci sarà una giovane bambina rumena che si è fratturata un braccio cadendo dalla scala sulla quale era salita per cogliere le famose arance californiane, stracolme di vitamina C e disuguaglianza sociale.

The Fall (2006)

Remake, come dicono i miei amici anglofoni, di Yo ho ho, un film bulgaro del 1981 che mi riprometto di vedere e linkarne QUI la recensione, e grande sfoggio di cinematografia semi-pura.

Questo perché non siamo ai livelli della trilogia Koyaanisqatsi per ricerca dell’assoluto visivo a discapito della storia e anzi, di un’anima narrativa, seppur scarna, troviamo numerose tracce: il lavoro minorile, la solitudine degli ultimi, il dolore dell’uomo nel capitalismo, la moltitudine cultural-razziale del mondo nuovo.
Di materiale ce n’è e le interpretazioni, ironicamente naturalistiche per un film così artificioso, fanno il resto.

Consigliato.

VOTO:
3 bulgari

The Fall (2006) voto

Titolo portoghese: Um Sonho Encantado
Regia: Tarsem Singh
Durata: 1 ora e 57 minuti
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Jurassic World – Il dominio (2022)

I dinosauri sono vivi e camminano con noi.

Ho detto camminano?
Scusate, intendevo rompono il cazzo e chiunque e la qualunque senza che si riesca a porre rimedio a questo casino della madonna che tipo uno va al drive-in e si ritrova mangiato da un tirannosauro rex sbocconcellato come fosse un sacchetto di popcorn e buonanotte al secchio.

E però c’è Owen, il domatore di dinosauri che su wikipedia è meravigliosamente descritto come uno che di lavoro fa l’attaccabrighe e spero che la cosa non venga mai corretta.
Owen che col suo sorriso tenerone ed il cazzo che è un abbacchio saprà farsi valere contro cattivissimi dinosauri e capitalisti liberali con la sola imposizione delle mani.

Jurassic World - Il dominio (2022)

Film conclusivo di una trilogia che non aveva molto senso di esistere, ma è andata così e ora ce la teniamo.

Ritorno per i vecchi attori del primo capitolo che arrancano malamente sulle grucce con le quali si sono trascinati dalla loro casa di riposo e stretta di mano puzzona con quelli nuovi che anche loro si avviano alla terza età; aggiungeteci scene senza senso tipo quella del laser che ti condanna a morte che se hai visto il film hai capito a che cazzo mi riferisco e sbrindellateci in cima una sana dose di cancro alle ovaie che non fa mai male ed eccolo là: avrete un prodotto che definirlo nauseabondo è praticamente un complimento.

Porco dio (è un po’ che quel cane non faceva capolino da queste parti).

VOTO:
2 cani

Jurassic World - Il dominio (2022) voto

Titolo originale: Jurassic World Dominion
Regia: Colin Trevorrow
Durata: 161 minuti (versione estesa)
Compralo: https://amzn.to/3UCjRFM

Yoga Hosers – Guerriere per sbaglio (2016)

Adrien Arcand è stato il führer canadese che nella prima metà del ventesimo secolo ha sognato un popolo profondamente credente in dio, amante del proprio paese, patriottico, nazionalista, devoto e leale verso la corona inglese.

Un sogno bagnato erotico nazista che farebbe ribollire il sangue persino a quel fascio liberale di Carlo Calenda che sogna l’uomo forte che risolve col guanto di ferro le tensioni sociali; un sogno bagnato erotico che potrebbe avverarsi grazie al braccio destro di Arcand, Andronico Arcano, creatore di un esercito di salsicce naziste pronte a ficcarsi nel culo di persone a caso.

Yoga Hosers - Guerriere per sbaglio (2016)

Insopportabile progetto creato a tavolino per le figlie di Johnny Depp e Kevin Smith che hanno così avuto l’opportunità di recitare, cantare e cagneggiare per un’ora e mezza sul grande schermo.

Inutile, triviale e soprattutto noioso, questo film non si salva neanche se lo si guarda con occhi strafatti di peyote.

Unica inquadratura degna di nota è quella che vede assieme Johnny Depp e Jay di Jay & Silent Bob; il resto è da triturare nel macina carne per darlo in pasto ai cani (liberali).

VOTO:
1 cane e mezzo

Yoga Hosers - Guerriere per sbaglio (2016) voto

Titolo originale: Yoga Hosers
Regia: Kevin Smith
Durata: 1 ora e 28 minuti
Compralo: https://amzn.to/3cuN18x

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011)

Seppellita la rogna dell’elfo stronzo, i nostri 3 giovani protagonisti devono recuperare i rimanenti Horcrux per distruggerli e rendere quindi Voldemort un vile mortale.

Draghi col culo coll’eco, fantasmi borderline e serpenti fetenti saranno solo alcuni elementi del ricco contorno inutile di una storia che finalmente giunge alla sua ignobile fine; per la gioia di chi ne ha sperato la conclusione e la tristezza di chi non riesce a crescere oltre i 12 anni.

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011)

Ohhh, finalmente è finita.

La saga di seghe più sopravvalutata della storia ha il suo ultimo capitolo spiattellato come una mosca sul parabrezza di un autospurgo traboccante merda.

Appurato che Voldemort parla come se stesse sforzandosi per cacare il più faticoso pezzo di stronzo della storia e Neville sia inutile anche nel suo momento di gloria, si fa davvero fatica a trovare qualcosa che valga la pena di una messa: forse i 2 secondi di Voldemort come feto abortito o i 3 secondi di spacco di tette di Hermignottona in favore di telecamera quando si fermano a 10 centimetri dal terreno, ma la realtà è che neanche un miracolo potrebbe salvare quello che è nato tondo e morirà tondo.

VOTO:
2 mosche e mezzo

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011) voto

Titolo originale: Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2
Regia: David Yates
Durata: 2 ore e 10 minuti
Compralo: https://amzn.to/3bg0O26