La notte del 12 giugno 1994 Orenthal James Simpson, famoso atleta americano che ha pure recitato in cose tipo Una pallottola spuntata, si recò a casa dell’ex moglie e la trucidò di coltellate, a lei e al suo “amico” dell’epoca.
Tanto profonde e tante di numero furono le coltellate che quasi le staccò la testa dal collo, segno inequivocabile che il delitto era passionale e non una semplice rapina andata male.
Braccato dalla polizia su e giù per l’autostrada comunale di Los Angeles dopo che erano state rinvenute tipo due dozzine di prove irrefutabili tali da schiaffarlo in prigione fino alla condanna a morte, il nostro Orenthal riuscì però a fottere tutti facendosi assolvere in maniera classista grazie ad un team di costosissimi avvocati che avranno voluto in cambio almeno un paio di gustosi coglioni sotto sale.
Prima stagione per quest’antologia di crimini famosi americani e ottimo inizio perché: ci siamo sulla storia che non viene mai girata in farsa o melodramma, ci siamo sulla regia che gira e vola per Los Angeles come volesse farci vivere un incubo ad occhi aperti, e ci siamo con le interpretazioni che, nonostante le necessarie forzature volte a rispecchiare i reali personaggi dell’epoca in maniera accurata, non diventano caricaturali nonostante tengano comunque alto il tono dell’attenzione.
Coinvolgente, partigiano e senza sbrodolate.
Che cazzo volete di più?
VOTO:
4 sbrodolate
Titolo originale: The People v. O. J. Simpson: American Crime Story
Durata: 10 episodi da 45 minuti
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