I segreti di Twin Peaks (1990-1991)

La tranquilla cittadina di Twin Peaks è sconvolta dal ritrovamento del corpo di Laura Palmer, una giovane ragazza locale molto popolare e molto mignottona (ma questo si scoprirà solo dopo), che sembra essere stata brutalizzata, torturata e ammazzata senza una ragione apparente (non che una ragione apparente giustifichi brutalizzare, torturare e ammazzare un mignottone locale).

A togliere le castagne dal fuoco giunge in città l’agente dell’FBI Dale Cooper, il quale si mette immediatamente ad investigare il malaffare e a ficcare il naso dentro tutti i pertugi anali degli abitanti alla disperata ricerca di quella bella sensazione di bucato pulito e fiori di campo che ha popolato i suoi sogni di giovincello omosessuale.

Purtroppo però dentro i culi degli abitanti di Twin Peaks c’è il marcio, un marcio marcescente che neanche te che te ne intendi puoi veramente capire e afferrare con le tue mani da cinese, e quindi ben presto verranno a galla tradimenti, doppi giochi, avidità e alieni in numero crescente e ululante fino a che Dale Cooper invocherà il potere del demonio emettendo un ruggito ancestrale per riportare un po’ d’ordine in questo mondo di ladri.

I segreti di Twin Peaks (1990-1991)

Famosissima serie cult anni ’90, creata dal famoso regista tabagista americano che mi ha regalato anche quel bel film chiamato The Elephant Man, e sorprendente ridicolizzazione del medium televisivo con tutti gli annessi e connessi.

Purtroppo parte benissimo per scendere un po’ lungo la prima stagione, che comunque si mantiene buona, mentre il dramma arriva come un pugno nello stomaco con la seconda che è piena zeppa di stronzate e deviazioni narrative tali da farti pensare che Lynch si sia bevuto il cervello per inettitudine o per una fottutissima voglia di prendere in giro pubblico, critica e tre quarti della palazzina tua.

Nel 2009 lo schivo Andrea Scanzi su La Stampa la definì “una serie invecchiata benissimo”, ed invece la cosa più drammatica è che la serie è invecchiata MALISSIMO: tolti alcuni episodi, specialmente i primi, Twin Peaks mostra molto gli anni passati sotto al ponte.
La spregiudicatezza assunta dallo spettatore medio nei confronti di trame contorte e torbide e il disastro avvenuto durante la seconda stagione quando il mistero su chi abbia ucciso Laura Palmer viene svelato portano la serie a procedere a stenti e bocconi in bocca rotta per sentieri colmi di merda e dolore.

Dolore.

Ma a noi frega cazzi perché la cosa più importante da ricordare di questo telefilm è l’attore che interpretò il cattivissimo Bob.
Frank Silva, arredatore e membro della troupe, finì per caso inquadrato nella scena finale dell’episodio pilota e David Lynch ebbe una fulminazione: facciamo interpretare a quest’uomo orrendo e dai capelli unti e bisunti il ruolo di demone incarnato e assatanato.
Frank ovviamente accettò perché così poté schiaffeggiare e slinguazzare Laura Palmer a piacimento; una scelta che Mattarella avrebbe approvato.

Purtroppo però Frank “Bob” Silva ci ha lasciati nel 1995 all’età di 44 anni per colpa del male dei froci: l’AIDS.

VOTO:
3 Bob

I segreti di Twin Peaks (1990-1991) voto

Titolo originale: Twin Peaks
Creatore: David Lynch
Durata: 2 stagioni, 30 episodi da 25 minuti
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Saw X (2023)

John Kramer ha trovato un nuovo passatempo: prendere povere persone già annichilite dalla vita di merda che vivono e donare loro la voglia di sopravvivere mettendole di fronte alla morte più cruenta che (non) abbiano mai immaginato.

Però nell’alto dei cieli c’è un dio potente e vendicativo che dona a John Kramer un bel tumore al cervello e lui, disperato come una cucuzza marcia, si fa raggirare da una truffatrice su internet che promette cure miracolose nella sua clinica in Messico.

Ovviamente le cose andranno allo scatafascio, per lui ma anche e soprattutto per il gruppo di truffatori che hanno preso la fortuna in fronte di ritrovarsi tra le mani quel pazzo di Jigsaw.

Saw X (2023)

Situato cronologicamente tra il primo e il secondo capitolo, questo film si posiziona fisicamente nel tuo retto buio e sporco… e io rido.

Diviso tra una prima parte tipo Un medico in famiglia e una seconda col più tradizionale canovaccio di sbudellamenti e pianti disperati che tanto abbiamo imparato ad amare, Saw X ha il grossissimo difetto di lasciare in vita il personaggio più odioso forse di tutto il franchise.
E ce ne voleva.

VOTO:
3 personaggi odiosi purtroppo in vita

Saw X (2023) voto

Titolo colombiano: Saw X: El juego del miedo
Regia: Kevin Greutert
Durata: 1 ora e 58 minuti
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Inferno (1980)

Mater Suspiriorum, Mater Lacrimarum e Mater Tenebrarum sono 3 streghe che attorno all’anno 1000 hanno acquisito poteri sovrannaturali con la fottuta Alchimia e da allora hanno girato il mondo arricchendosi e facendo incetta di sofferenza altrui, come i liberal-capitalisti a cui faremo scalpo sopra e sotto.

Trovata dimora in 3 palazzi costruiti dall’architetto Emilio Varelli, una a Roma, una a New Yrok e una a Friburgo, queste 3 zoccole si sono ritirate a vita privata godendosi la meritata pensione, come i liberal-capitalisti a cui faremo scalpo sopra e sotto.

Ma le troie preistoriche non sanno che una manciata di proletari le stanno braccando come le figlie di puttana che sono e molto dolore faranno loro e ai loro genitali polverosi, come i liberal-capitalisti a cui faremo scalpo sopra e sotto.

A margine, l’antiquario Kazanian viene giustamente punito per il tentato omicidio di una manciata di gatti dentro un sacco nella scena più assurda e divertente dell’intero film, come i liberal-capitalisti a cui faremo scalpo sopra e sotto.

Inferno (1980)

Secondo capitolo di una trilogia campata per aria e film assurdo al quale di 5 darei solo una cinquina in bocca tale da fargli sanguinare il labbro, come i liberal-capitalisti a cui faremo scalpo sopra e sotto.

Storia sconclusionata, estenuanti sequenze ripetitive che mal celano una mancanza d’invettiva, effettacci truculenti fini a sé stessi e un generale senso di rincoglionimento per il maestro dell’orrore che io ora vorrei vedere crocifisso in sala mensa come gesto riparatore visto il danno temporale che mi ha arrecato facendomi sospirare, lacrimare e tenebrare per quasi 2 ore.

VOTO:
2 gatti e mezzo

Inferno (1980) voto

Titolo giapponese: インフェルノ
Regia: Dario Argento
Durata: 1 ora e 46 minuti
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Top 3 – Storie incredibili 1° stagione (1985)

Serie antologica di episodi scollegati con la caratteristica di rivoluzionare la loro narrazione tossica attorno al perno fallico del fantastico e dell’incredibile.

Ora, cosa uno intenda per fantastico e incredibile è il vero mistero della serie; perché le storie dalla loro hanno poca ciccia sotto il cofano e quando c’è poca ciccia le fiche umettate delle spettatrici non verranno saziate dai salsicciotti degli spettatori.
Quindi, una serie per famiglie con bambini.

Episodio 2 – “Un’incontrollabile erezione attrazione”

Top 3 - Storie incredibili 1 stagione (1985) - 1

Un ragazzo viene visitato nella notte da un meteorite che sconquassa camera sua e lo lascia con un piccolo problemino magnetico, ovvero comincia ad attirare oggetti metallici con forza sempre maggiore fino a quando non tirerà a sé la cosa che meno desiderava al mondo, la vagina.

Forse uno degli più riusciti perché riesce a fondere perfettamente l’elemento fantastico con la narrazione allegra di una storia per ragazzini.

Episodio 12 – “Vanessa”

Top 3 - Storie incredibili 1 stagione (1985) - 2

Byron Sullivan è un pittore ottocentesco felicemente sposato con la bellissima Vanessa del titolo fino a quando la loro carrozza si cappotta e la giovane musa ispiratrice muore come una cagna di periferia gettando nella depressione più cupa l’artista, interpretato da Harvey Keitel non nudo.

Byron pensa che oramai la sua carriera artistica sia finita, ma invece scopre che la moglie può rivivere come fantasma corporeo nei luoghi dove lui l’ha dipinta… e ovviamente si affretta a dipingerla nel lettone matrimoniale.

Diretto da Clint Eastwood, questo è uno degli episodi più maturi e toccanti, nel quale il fantastico ha il sapore dei romanzi romantici ottocenteschi più che del popcorn da cinema americano.

Episodio 19 – “Lo specchio”

Top 3 - Storie incredibili 1 stagione (1985) - 3

Uno scrittore di racconti de paura non ha paura di un cazzo, ma si trova spavaldo col suo uccello da 40enne flaccidone di fronte la terrificante consapevolezza che c’è un triste figuro incappottato alle sue spalle ogni volta che vede la sua immagine riflessa.

Diretto da Martin Scorsese, l’episodio è molto accattivante e riesce a tenerti sulle terga per la gran tensione di vedere Tim Robbins, che interpreta l’oscuro figuro incappottato, prendere il deretano del protagonista senza il suo consenso.

Menzione Speciale:
Episodio 21 – “Il toupet assassino”

Top 3 - Storie incredibili 1 stagione (1985) - 4

Murray Bernstein sembra inoffensivo, ma è accusato d’omicidio e il giovane avvocatucolo assegnato al caso, piuttosto che dormire sugli allori, comincia a sospettare che a compiere il delitto sia stato un parrucchino malvagio.

Strepitoso episodio da vedere assolutamente con un fantastico crescendo dell’assurdo da far invidia a tuo padre mentre cerca di chiavare tua madre.
Ha probabilmente ispirato un episodio dei Simpsons molto molto simile.

Titolo originale: Amazing Stories
Creatore: Steven Spielberg
Stagione: prima
Anno
: 1985

Durata: 24 episodi da 25 minuti

X-Bomber (1980)

Siamo nell’anno del signore 2999 e la congiuntura cosmica è fertile per dare alla luce una cacata di serie televisiva: il suo nome è ICS-BOMBA!

L’impero sionista malefico Gelma vuole invadere la Terra con la scusa della ricerca dell’arma di distruzione di massa chiamata F-01, ma i terrestri fanno orecchie da mercante e negano l’esistenza di questa cazzo di F-01, non sapendo che in realtà quest’arma micidiale è una splendida principessa cosmica cresciuta da uno scienziato intelligentissimo creatore (se non sbaglio) della navicella spaziale, nonché arma burundifottibongo, ICS-BOMBA!!

Vagando per lo spazio senza una ragione speciale e sterminando senza pietà le docili creaturine pelosette Mon-mon che, come i gatti d’inverno, si erano rifugiate nel motore di X-BOMBA, la nostra ciurma diverrà inaspettatamente il principale finanziatore di quel cancro sionista in Medioriente chiamato Israele che molti oramai pensano possa essere pacificato unicamente con una ICS-BOMBA!!!

X-BOMBA.

X-Bomber (1980)
la Norimberga dei sionisti

 

Serie televisiva giapponese assolutamente da evitare per 3 buone ragioni:
1- la storia è noiosa, oltre che puerile.
2- le marionette sono più stoccafisse di Tom Cruise.
3- non c’è la fregna.

E ancora: indescrivibile è la voglia di morire che mi ha accompagnato lungo le fottutissime 25 puntate che compongono questa tortura cinese come indescrivibile è il sano odio che ogni essere umano libero di questo pianeta prova verso quel cancro colonialista chiamato Israele.

VOTO:
2 cancri dell’umanità

X-Bomber (1980) voto

Titolo originale: Xボンバ
Regia: Akira Takahashi
Durata: 24 episodi da 25 minuti
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…e tu vivrai nel terrore! – L’aldilà (1981)

Nel 1927 in Louisiana non devi fare il pittore demoniaco altrimenti vengono i genti, ti pigghiano pi ‘a cullottola e ti crocifigghino au muri che ti pisci sotto come nu cagnetto.
E giù di catene, e giù i pantaloni, e su e giù che è una bellezza.

Nel 1981 invece potresti fare il pittore demoniaco senza problemi e per questo risorgi dal fiume che scorre giù in cantina uccidendo l’idraulico Joe, interpretato da uno splendido e molto più alto del solito Martin Scorsese. Poi ti fanno un encefalogramma con un elettrocardiografo e tu per ripicca spingi col pensiero una boccia di acido in bocca alla vedova di Joe l’idraulico.
Non domo, non fai nulla per il resto del film, se non far cadere dalle scale Michele Mirabella e far risorgere altri mostri zombie senza un cazzo di perché, fino ad un finale dalle tinte oniriche.

…e tu vivrai nel terrore! – L’aldilà (1981)

Da alcuni considerato il miglior film di Fulci, da me considerato una cacata pazzesca, questo è l’esempio plastico di come come non si debba fare un film: ad esempio facendosi finanziare dai tedeschi che poi ti chiedono d’inserire inspiegabilmente degli zombie perché va di moda oppure ambientandolo in Louisiana così vai a pagare meno tasse, oltre ad andare a fare in culo.

Storia assolutamente strampalata, effettacci truculenti e ridicoli con manichini fermissimi mentre ricevono l’acido in faccia e ragni che si muovono zompettando tipo marionette al teatro di Mangiafuoco.

Un delirio, in senso negativo, che vede la luce in rarissime sequenze, tipo la cieca in mezzo alla strada, o inquadrature, tipo la protagonista che rivede la fuga della cieca pensandoci su.

Dice un coglione su internet: “Troviamo un suggestivo prologo con una scena – la barca sul fiume – da quadro preraffaelita”.
E io dico sul miglior blog di cinema esistente sulla faccia della Terra:
“Porca madonna”.

VOTO:
2 mirabella

...e tu vivrai nel terrore! - L'aldilà (1981) voto

Titolo inglese: The Beyond
Regia: Lucio Fulci
Durata: 1 ora e 27 minuti
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Jack Reacher: Punto di non ritorno (2016)

Jack The Reacher non ha pietà per le sue palle e per questo se le stramazza di mazzate ogni volta che si ritrova solo per le vie del centro di qualche città mittle-americana.

Sfortunatamente Jack The Reacher arriva in un posto dove lo stramazzamento di mazzate di palle è vietato dalla decenza cittadina e quindi scopre di essere padre tramite un pizzino lasciato in bocca al sorvegliante di un parcheggio notturno nel quale sovente Jack The Reacher ama soverchiare le forze del male col suo peto al profumo di coglioni d’asino.

La figlia, o presunta tale, diventa a questo punto un punto debole in quanto ricattabile di morte ad ogni festa comandata e Jack The Reacher non lo può permettere.
Perché lui è forte, Perché lui è astuto, perché lui è bello, perché lui è agile, perché lui vola, perché lui è geniale, perché lui conosce le arti marziali e la via della calma, perché lui è sterile, perché lui ha mandato a memoria gran parte di Ossi di seppia in edizione Neri-Pozza, perché lui è Jack The Reacher.

Bum bim bam, colpo in fronte e vaffanculo.

Jack Reacher: Punto di non ritorno (2016)

Secondo capitolo di quel primo capitolo che tutto sommato non era così male mentre questo è un po’ brutto e noiosetto.

Non ci siamo proprio direbbe il Duce guardandosi il cazzetto sotto quel pancione da puzzone e non ci siamo proprio neanche con questo film: combattimenti banali, storia tirata su col naso e triangolo familiare infranto dalla realtà che vorrebbe essere originale perché finisce male e invece finisce male e basta.

Da evitare.

VOTO:
2 duce

Jack Reacher: Punto di non ritorno (2016) voto

Titolo: Jack Reacher: Never Go Back
Regia: Edward Zwick
Durata: 1 ora e 58 minuti
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Assimilate (2019)

Due amici per le palle vogliono fare gli YouTubers; ma siccome vivono in una cittadina americana del cazzo e il loro grado d’istruzione si ferma al 90 barrato, non hanno molte cose da dire se non mandare bevuti gli alcolizzati minorenni che spuppano illegalmente birra al negozio d’alimentari.

Spuppano.

A movimentare un po’ le visualizzazione arrivano fortunatamente gli alieni sporadici (nel senso che sono spore malefiche merdose) e tutto volgerà in tenebra quando il ministro Speranza ordinerà vaccinazioni di massa dei nostri bambini nel fienile di Bibbiano.

Assimilate (2019)

Ecco un’altra trasposizione cinematografica de L’invasione degli ultracorpi, novella del secolo scorso facilona e facilmente virabile a seconda del nostro credo politico, nella fattispecie qui siamo sui lidi anti-vaccinisti, ed è molto divertente.

Nel senso che il film non è molto divertente, ma le vostre facce prese a pugni pieni sono molto divertenti, almeno per me.

E parlateci di Bibbiano.

VOTO:
3 vaccini

Assimilate (2019) voto

Titolo di lavorazione: Replicate
Regia: John Murlowski
Durata: 1 ora e 33 minuti

Pranzo misterioso (1989)

La famiglia Laemie (madre casalinga porcona, padre chimico criminale di guerra e figlio reietto della società) si trasferisce in California e cominciano immediatamente a mostrare sintomi di disfunzionalità.

Una notte poi il piccolo Michael becca i genitori che si azzuffano di bocchini nel salotto di casa e non capendo cosa stia succedendo si spiega la cosa in maniera Freudiana pensando che siano cannibali intenti a mozzicarsi l’un l’altro in una rotolata di sudore.

Da qui parte la ricerca misteriosa sulla verità della faccenda in questione, ovvero: i cittadini americani Nick e Lily Laemie sono dei mangiacarne a tradimento come Alessandro Giuli che da giovane era un fascista di merda che dovrebbe vergognarsi per il resto della sua vita per aver fatto parte di un movimento assurdo come Meridiano Zero o il piccolo Michael si sta facendo i film in testa?

 Pranzo misterioso (1989)

Interessantissima commedia dell’orrore con piccola critica alla finta perfezione della famiglia americana anni ’50.
E fin qui tutto bene, ma niente di eccezionale.

Quello che invece rende la pellicola destabilizzante e per questo intrigante è la presenza di elementi onirico-angoscianti alla David Lynch che, specialmente nella prima parte, fanno davvero un figurone (epica la scena del bambino che si tuffa in un letto di sangue) e poi un continuo rinunciare alla risoluzione catartica con il disvelamento del mistero sulle fantasticherie o meno di Michael.
Uno strano mix che mi ha fatto giungere alla conclusione che ci troviamo di fronte ad un’opera o di assoluto genio, con twist del twist inesistente, o d’incredibile cretineria, vista l’apparente linearità del tutto.

VOTO:
3 Alessandro Giuli che deve chiedere scusa a capo chino e mezzo

Pranzo misterioso (1989) voto

Titolo originale: Parents
Regia: Bob Balaban
Durata:1 ora e 21 minuti
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The Final Destination 3D (2009)

4 amici vanno alle corse delle macchine brum brum ed assistono ad un incidente catastrofico che porta all’altro mondo una marea di persone, compresi loro.

Ma, come diceva Alberto Manzi, non è mai troppo tardi e il più sensitivo di loro, il giovane Vintonio Fugacazzi, trarrà in salvo lui e gli altri 3 stronzi facendosi venire in mente la dinamica dell’incidente prima che questo accada.
Una cosa però inutile visto che, come oramai sapranno tutti quelli che hanno visto i precedenti episodi della saga, il destino è quel che è non c’è scampo più per me.

The Final Destination 3D (2009)

Questa volta lo facciamo in 3d!

E ovviamente non cambia un cazzo; anzi va pure peggio visto che a casa te lo devi vedere in 2d, perdendoti quindi l’attrattiva principale, e poi è proprio l’ultimo scalino prima del patibolo, fa schifo, è noioso, non ci siamo proprio.

diocane.

VOTO:
2 Alberto Manzi

The Final Destination 3D (2009) voto

Titolo originale: The Final Destination
Regia: David R. Ellis
Durata: 1 ora e 22 minuti
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Predestination (2014)

Un bevitore solitario viene spronato a raccontare la storia della sua bizzarra vita dal barista parlocchione che tutto si aspettava meno che di trovarsi di fronte ad un intreccio talmente fitto di stronzate da doversene tirare fuori a colpi di mannaia e spunti in faccia.

“E dov’è la fregatura?” direte voi.
Nessuna fregatura cari miei, solo molto dolore sui vostri stinchi.

Predestination (2014)

Basato sulla storia All you zombies di Robert A. Heinlein, scritta nel 1959, Predestination soffre inevitabilmente della sua origine spazio-temporale; ovvero un’epoca intrisa d’ignoranza, vedi tutta la questione della transizione sessuale che rasenta il ridicolo, di patriarcato (le donne puttane per gli astronauti) e quel tocco naive che ti fa sorridere dei primi due orribili punti.

Sicuramente è sorprendente, ma non funziona bene quanto vorrebbe funzionare, specialmente per la sua natura intersex tra il dramma di 2 personaggi in una stanza e il film fantascienza multi-location.
Ma soprattutto ha un buco di sceneggiatura grosso come una casa al mare che non ti dico per non rovinarti la sorpresa, ma madonna lurida che pezza.

VOTO:
3 zombi

Predestination (2014) voto

Titolo giapponese: プリデスティネーション
Regia: Michael Spierig, Peter Spierig
Durata: 1 ora e 37 minuti
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Incubi e deliri (2006)

8 episodi televisivi tratti da altrettanti racconti brevi di Stephen King tratti da 3 raccolte differenti (Incubi e deliri , A volte ritornano, Tutto è fatidico).

Si mettono in scena soldatini cattivissimi, dipinti infernali, quartieri magici, serpenti fetenti, criminali da strapazzo, scrittori impotenti, virus letali e band dell’altro mondo.
Il risultato è molto altalenante, come sempre quando si ha a che fare con il famoso maestro dell’orrore, perché si passa da Sala autopsia 4 che è stupidino ma molto intrigante fino ad arrivare a cacate colossali come L’ultimo caso di Umney, salvato giusto un minimo dal bravo William H. Macy.

Sicuramente non è un dramma se ve lo perdete, questo è poco ma sicuro, ma rimane comunque una validissima alternativa alla partita di calcio Roma-Borussia Dortmund.

VOTO:
2 Dortmund e mezzo

Incubi e deliri (2006) voto

Titolo originale: Nightmares & Dreamscapes
Durata: 8 episodi da 45 minuti

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