Train to Busan (2016)

Un padre tutto prono a succhiare il cazzo del liberismo capitalista non si rende conto che sua figlia comincerà ben presto ad odiarlo talmente tanto da desiderare più di ogni altra cosa al mondo che essere pisciata in faccia da un gruppo di figli di papà prima d’essere brutalmente stuprata a ripetizione senza il minimo briciolo d’amore.
Quell’amore che lei tanto desiderava dal padre prono a succhiare il cazzo del liberismo capitalista.

E no, non stiamo parlando di casa Calenda, ma dell’invasione zombie in Corea del sud che coglie di sorpresa i nostri protagonisti mentre sono in treno da Seul a Busan, senza scalo ad Orte e senza noccioline.

Sangue, spaventi, urla, tradimenti, pentimenti, sacrifici, dentifrici e molto, ma molto rimpianto di queste due ore della vita mia.

Train to Busan (2016)

NCS ragazzi. Non Ci Siamo.

Nonostante una buona realizzazione tecnica ed alcune simpatiche trovate, tipo il plotone di soldati zombie alla stazione Daejeon che sburrano panna montata quando odono qualcuno pronunciare “carmelitane scalze”, la sensazione è di aver già visto tutto e tutti, perlomeno per chi ha effettivamente già visto qualsiasi altro film zombie.

Chi invece è appena sceso sul pianeta Terra e non ha idea di cosa sia un morto vivente, allora forse questo film riassumerà bene qualche decennio di narrativa al riguardo.

VOTO
2 figlie di Calenda e mezza

Train to Busan (2016) voto

Titolo originale: Busanhaeng
Regia: Yeon Sang-ho.
Durata: 118 minuti
Compralo: https://amzn.to/3nqJVIi

La serie Fast & Furious (2001-2021)

Chi non conosce la famosa saga con le automobili che sfrecciano sull’asfalto coi culi delle donne in primo piano e la musica tamarra in sottofondo?

Beh, probabilmente in molti visto che ho scoperto, sorbendomi TUTTI e 9 i film, che in realtà si abbandona ben presto il formato adolescenziale dei primi episodi per abbracciare quello tardo adolescenziale della guerra permanente americana che foraggia l’elite liberale con palate di milioni di dollari sottratti alla classe lavoratrice che, oltre al danno, riceve pure la beffa di vedersi investita col passeggino mentre questi 4 scalmanati giocano a fare gli stronzi per le strade di mezzo mondo.

Ecco a voi lo scempio, porca madonna:

Fast and Furious (2001)

Fast and Furious (2001)

Brian O’Conner tira forte la cocaina dal cofano delle macchine parcheggiate alla Conad perché a Brian O’Conner gli tira il cazzo.
Ma Brian O’Conner è un piedipiatti, mortacci sua.
Un piedipiatti che deve trovare chi cazzo è che sta rubando dei preziosissimi lettori DVD del 2000.
Gli occhi sono puntati su Dominic Toretto, un uomo grande e grosso e glabro con la sorella fregna entro cui Brian O’Conner sta disperatamente tentando di entrare ungendosi il cazzo di olio di vasellina, ma incastrarlo è una bella gatta da pelare e Brian otterrà soltanto un bel bocchino nel reparto pane della Conad.

2 Fast 2 Furious (2003)

2 Fast 2 Furious (2003)

Brian O’Conner è diventato un maledetto pimp my ride e se la scoatta a Miami con altri sfigati come lui con la fissa per le macchine colorate come un gay pride e rumorose come gli zoccoli per le strade di paese mentre verremo a prenderli pei capelli per poi bastonarli forte sui denti con lacrime e sangue a fiotti dai loro occhi di merda.
In sostituzione di Toretto, impegnato a districare il cazzo da un rovo di more, abbiamo un’altra minoranza dipinta come rissosa, arraffona ma col cuore al posto giusto come i vostri cani, un nero.

The Fast and the Furious: Tokyo Drift (2006)

The Fast and the Furious: Tokyo Drift (2006)

Cambio totale di cast e location ed eccoci in Giappone con il giovane Sean Boswell, teppistello con genitori separati che sfoga la sua rabbia giovane con macchine veloci e tagli di capelli da sfigato.
Nella terra del sol levante troverà pane per i suoi denti… e molta gente che parla inglese così da non avere sottotitoli per i pigri spettatori.
La cosa importante da ricordare per questo film è che sono 1 ora e mezza di rumorosissime derapate che vi faranno scapocciare come il papa buono.

Fast & Furious – Solo parti originali (2009)

Fast & Furious - Solo parti originali (2009)

Tornano in scena i nostri Dominic e Brian, separati in casa per una storia di cioccolata e piedi sporchi, che dovranno vedersela con Arturo Braga (non imparentato con il più celebre Mario Brega) e un commercio internazionale di droga.
Una piccola parte viene sorprendentemente affidata ad una giovane e sconosciuta Gal Gadot, prima di fare il botto con le colonie illegali israeliane in territorio palestinese e una pioggia di bombe vere durante il crimine di guerra chiamato “operazione piombo fuso”.
W il popolo palestinese. A morte lo stato d’apartheid israeliano.

Fast & Furious 5 (2011)

Fast & Furious 5 (2011)

A Rio de Janeiro ci sono le favelas porca madonna.
Le favelas!
Ma a noi liberali del cazzo ci frega sta minchia dei poveri; noi vogliamo glorificare i nostri privilegi sfrecciando con le macchine veloci per le strade, seminando il panico tra i proletari che si fanno il mazzo tanto per 40 anni costituendo la base della piramide sociale sopra cui sediamo noi.
Soldi soldi e soldi.
Polizia cattiva, ma in fondo meglio la pula che i criminali come Hernan Reyes che io quasi quasi ci faccio cumunella con i cani del potere che coi loro suv enormi scheggiano e rovinano le già malandate strade di Rio de Janeiro.
Mamma come godo a veder soffrire il genere umano!
Dwayne Johnson imprime la virata action verticista a quella che fino ad ora era una serie su macchine veloci e culi pubescenti mentre Vin Diesel pensa di parlare spagnolo quando dice “Salud me familia!”.

Fast & Furious 6 (2013)

Fast & Furious 6 (2013)

Dominic e i suoi compari hanno fatto i soldi veri, tipo 100 milioni di dollari ognuno che quasi quasi ci compri un attico a Milano.
Ma Dwayne The Rock Johnson sorprende Dominic Pelato Toretto mentre sta pisciando per dirgli che la sua vecchia fiamma Letty è ancora viva e sta lavorando per Owen Shaw, un criminale cattivo cattivo.
E allora: perché non ci mettiamo assieme a dare la caccia a questa lestofante che io poi ti faccio riunire con la tua amata te lo giuro porca madonna te lo giuro potessi famme incula’ dal primo che bussa a quella porta?

Fast & Furious 7 (2015)

Fast & Furious 7 (2015)

Il fratello del cattivo del precedente episodio vuole vendicarsi riempiendo di mazzate il signor Toretto e compagnia cantante, ma non ha fatto i conti con la perseveranza dell’alopecia e la magia della coca colombiana. Nel frammentre Letty riacquista la memoria del suo terribile matrimonio con Dominic in canottiera e cavezza d’oro e tenta il suicidio assistito in Svizzera.
L’episodio è felicemente famoso perché l’attore Paul Walker carbonizzò dentro la macchina di ritorno da una pesca di beneficenza con le suore di Nevers e si tentò l’impossibile per farlo apparire durante tutto il film spiaccicando la sua faccia computerizzata sul corpo del fratello minore.
Una cosa da denuncia.

Fast & Furious 8 (2017)

Fast & Furious 8 (2017)

Dominic e Letty portano scompiglio nella tranquilla repubblica socialista cubana distruggendo proprietà pubblica e impaurendo i ridenti cittadini cubani perpetuando così lo stereotipo dell’americano poliziotto de stocazzo che dovrebbe essere bruciato in pubblica piazza facendo poi pisciare i bambini sul cadavere carbonizzato di Paul Walker.
Non domo, questo gruppo paramilitare capitanato da Mastro Lindo riesce pure ad assassinare barbaramente dei giovani soldati russi che proteggevano un arsenale atomico facendo rapidamente precipitare l’allarme di una catastrofe nucleare a Defcon 5.
Da notare che Toretto scopre di avere un figlio con una bianca e per tutto il film deve cercare di ammosciare l’inevitabile erezione che ne consegue.

Fast & Furious 9 – The Fast Saga (2021)

Fast & Furious 9 - The Fast Saga (2021)

Dominic ha un fratello di un’altra razza, ma nessuno ci fa caso.
Quando però il padre salta con la sua macchina da corsa sulla recinzione della pista da corsa per brillar di luce fascista grazie alle fiamme purificatrici dentro le quali dovremmo gettare la carta straccia tipo Giorgetti, allora sorge il problema dello schiaffo dello soldato.
Ovvero: hanno ammazzata papà Toretto, chi sia stato non si sa, forse quelli della mala oppure la pubblicità.
In questo episodio si raggiunge letteralmente l’apice sparando una macchina direttamente nello spazio.

Compralo: https://amzn.to/44jCCCT

 

The Fall (2006)

Nel 1915 la California era uno stato americano pieno zeppo di gente che voleva fare il cinema e gente che attorno al cinema ci faceva una marea di soldi sfruttando i lavoratori che producevano tutta la ricchezza che poi veniva capitalizzata e monopolizzata da pochi oligarchi con un mento decadente quanto la Roma tardo repubblicana.

In questa putrida vallata sterile come il grembo di tua madre, il cascatore cinematografico Roy Walker vive il suo piccolo dramma di giovane uomo mollato dalla sciampista di turno per il belloccio valentiniano alto un cazzo e un barattolo tanto ricco da poterla rifornire di anfetamine e coca come non ci fosse un domani e, ricoverato in ospedale per una caduta rovinosa durante una ripresa, medita e rimuggina sull’insensatezza della vita e come porvi velocemente fine.

A tirarlo fuori, forse, ci sarà una giovane bambina rumena che si è fratturata un braccio cadendo dalla scala sulla quale era salita per cogliere le famose arance californiane, stracolme di vitamina C e disuguaglianza sociale.

The Fall (2006)

Remake, come dicono i miei amici anglofoni, di Yo ho ho, un film bulgaro del 1981 che mi riprometto di vedere e linkarne QUI la recensione, e grande sfoggio di cinematografia semi-pura.

Questo perché non siamo ai livelli della trilogia Koyaanisqatsi per ricerca dell’assoluto visivo a discapito della storia e anzi, di un’anima narrativa, seppur scarna, troviamo numerose tracce: il lavoro minorile, la solitudine degli ultimi, il dolore dell’uomo nel capitalismo, la moltitudine cultural-razziale del mondo nuovo.
Di materiale ce n’è e le interpretazioni, ironicamente naturalistiche per un film così artificioso, fanno il resto.

Consigliato.

VOTO:
3 bulgari

The Fall (2006) voto

Titolo portoghese: Um Sonho Encantado
Regia: Tarsem Singh
Durata: 1 ora e 57 minuti
Compralo: https://amzn.to/3EF8pST

No Time to Die (2021)

James Bond vive in Jamaica la sua tranquilla di vita da pensionato sulle spalle dei contribuenti britannici facendosi fare numerosi limoncelli dalle senorite locali in cambio di due spicci lanciati con forza sui loro denti cariati, lo stronzo.

Ma siccome c’è uno che intende uccidere mezzo mondo perché ha subito un trauma da bambino, James torna in servizio giusto il tempo di slacciarsi i pantaloni e srotolare la sua biscia d’acqua sulla gonna della regina fermando così il piano diabolico del demente di cui sopra e allo stesso tempo vincere le elezioni di Cinisello Balsamo.

No Time to Die (2021)

Daniel Craig esce dal pensionamento perché l’ultimo capitolo della spia inglese è stato un po’ blastato dalla critica (non so perché) e quindi si è pensato bene di rimacinare la carne vecchia mischiandola a spezie allucinogene sperando in un bel polpettone.

E purtroppo l’unico polpettone uscito fuori è il cazzo di Daniel che, nonostante alcune cicatrici e una piccola deviazione a destra, rimane il polpettone più appetibile tra i vari Bond, sicuramente più grande di quello di Roger Moore, ma non grande abbastanza da oscurare il Sole e la Luna e le stelle tutte.

VOTO:
2 lune e mezza

No Time to Die (2021) voto

Titolo di lavorazione: Bond 25
Regia: Cary Joji Fukunaga
Durata: 2 ore e 43 minuti
Compralo: https://amzn.to/3owprek

Doctor Strange nel Multiverso della Follia (2022)

Nell’universo 498 il dottore si scopa le pazienti e nessuno lo denuncia perché tutti sono compiacenti e lui solo può venire sulla pancia.

In questo nostro universo invece il dottore è solo stronzo, ma di buon cuore, e nessuno si azzarderebbe a dargli contro se non per ricordargli quell’alito fetente che sprigiona ogni volta che apre la sua sudicia bocca da topo di fogna fascista.
Sì, perché dottor Strange è un ex gerarca sfuggito ai tribunali internazionali fingendosi onduregno e risulta quindi difficile metterlo alla gogna per i numerosi esperimenti scientifici operati su giovani vittime atee che smembrò pezzo a pezzo premurandosi di versare almeno una goccia del suo sperma su ogni lembo sanguinante. Una pratica che se da un lato trova conforto nei testi sacri e nella pratica comune, dall’altra va messa in pratica solamente nei mesi bisestili e non, come amava fare il dottore, ogni fine settimana.
Diamine!

Molto dolore da Wanda Maximoff e la sua fica di fuoco.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia (2022)

Vero e proprio film su commissione per il grande Sam Raimi e quindi enorme ciofeca che scontenta sia il suo affezionato pubblico che, dopo anni d’assenza, non vedeva l’ora di vedere un po’ del suo bizzarro genio sul grande schermo, e sia il pubblico Marvel che probabilmente non capisce bene le trovate un po’ sopra le righe del regista di Evil Dead.
Chi sicuramente è contento e cojonato è l’enorme pubblico dei paesi in via di sviluppo che, con poche eccezioni, si berrebbe persino il piscio se venisse infiocchettato bene.

Peccato, perché con il multiverso di poteva e si doveva osare di più e invece si è preferito relegare il lato interessante ad una brevissima sequenza di vari mondi strampalati per poi ripiegare su un più confortevole mondo del tutto identico al nostro, eccezion fatta per il semaforo che segna rosso invece di verde… che FOLLIA!

VOTO:
2 in via di sviluppo e mezzo

Doctor Strange nel Multiverso della Follia (2022) voto

Titolo originale: Doctor Strange in the Multiverse of Madness
Regia: Sam Raimi
Durata: 2 ore e 6 minuti
Compralo: https://amzn.to/3OCjhnQ

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 (2010)

La storia procede a salti e bocconi con Ron geloso fracico di Hermignottona che fa una pomiciata spaventosa con Harry, Hermignottona che legge favole per bambini mentre sono in missione per conto di dio e Harry che decide di scavare una fossa comune nella quale gettare i corpi smembrati delle sue vittime sessuali concimando il terreno circostante con abbondante sterco di bufalo d’acqua. Bufalo d’acqua che avrebbe donato spontaneamente il suo letame a condizione che i tre amici avessero fatto a turno nell’esplorare una cava di pietra nelle vicinanze.

Storia confusionaria?
Ma non diciamo sciocchezze: Voldemort è un grande, anche se si chiama Tom.

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 (2010)

Ultimo capitolo spezzato in due parti; piacevole come cazzo spezzato in tuo culo.

– Nagini –

Chiara operazione commerciale di allungamento del brodo narrativo a discapito dell’interesse del pubblico che, anche se lo vedesse una, cento, mille volte Nassirya, continuerebbe a dimenticarsi di che cazzo parla questo film.

Un serpente si finge vecchia per riscuotere la pensione dell’INPS, muore un elfo in un mondo dove la magia può curare le ferite mortali, avviene la moltiplicazione dei pani e degli Harry Potter con l’effetto della divisione della mia anima al mercato del pesce; insomma, non c’è nulla di cui andare fieri e, quindi, vi punisco.

VOTO:
2 vecchie

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 (2010) voto

Titolo originale: Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 1
Regia: David Yates
Durata: 2 ore e 26 minuti
Compralo: https://amzn.to/3xC0ouq

Tolo Tolo (2020)

Checco Zalone è pieno di debiti perché continua a fare una scelta imprenditoriale disastrosa dopo l’altra fino a quando, arrivato alla cifra di quasi mezzo milione d’euro, l’unica alternativa rimasta è andare a misurare il cazzo a tutti i cannibali del Congo.

Finito in mezzo ad attacchi terroristici e messosi in testa di sfruttare la sua presunta morte per sfuggire al fisco, Checco intraprende la tremenda traversata sahariana dei migranti africani per giungere in Europa da illegale e rifarsi una vita in Liechtenstein.

Un piano geniale, che dico, fantastico, ma no meglio, una cazzata pazzesca.
E infatti finiscono presto per subire tutte le storture del mondo: furti, stupri, annegamenti e disfatte morali senza però finire mai zampe all’aria, perché siamo pur sempre di fronte ad una commedia.

Tolo Tolo (2020)

Ci sono poche a questo mondo che evidenziano quanto dio non esista e tra tutte sicuramente spicca il fenomeno Checco Zalone.

Va detto forte e chiaro che i film di e con Luca Pasquale Medici, vero nome dell’orribile personaggio pugliese tanto amato dal pubblico italiano, sono certamente semplicioni e buonisti, con tutta la loro finta anti-retorica che vorrebbe andare contro ma che invece è ben incanalata come lo era il cazzo di Raimondo Vianello dentro la vagina di Sandra Mondaini, eppure non sono mai brutti o fatti male o stupidi o detestabili in ogni loro parte.

I messaggi che lanciano sono persino in alcuni frangenti condivisibili e in casi come questo, mettendo in scena il periglioso cammino del migrante agli occhi di un pubblico generalista, persino audaci, ma rimangono indissolubilmente legati al macchiettismo italico più basso e tra un sorriso e l’altro ti fanno salire la pazza scimmia della bestemmia gratuita.

Porco dio.

VOTO:
2 scimmie e mezza

Tolo Tolo (2020) voto

Titolo di lavorazione: L’amico di scorta
Regia: Luca Medici
Durata: 1 ora e 30 minuti
Compralo: https://amzn.to/3uwgIeT

Tokyo Godfathers (2003)

3 senzatetto giapponesi, per racimolare una cena “aggratise”, si ritrovano ad una recita natalizia organizzata da un invasato gruppo cristiano .

Quello che non sospettano è quest’incipit contraddistinguerà quella magica sera di Natale trasformandola in una notte di avventure rocambolesche, mosse dall’esigenza di trovare i genitori di una neonata abbandonata in mezzo ai rifiuti.

Questi 3 improbabili re magi senza una famiglia faranno scudo, con le loro giacche lise e una manciata di cartoni, alla Gesuccristo che è miracolosamente capitata loro, facendo affidamento ad una fortuna divina che per tutta la notte li perseguiterà con benevolo occhio.

Tokyo Godfathers (2003)

Film d’animazione tutto giocato sul reciproco rimando degli elementi in scena (famiglia, miracolo, redenzione) e sulla coincidenza assurta a moto degli astri divini.

Purtroppo non regge tutta la durata (nonostante sia pure corto) e spesso ci si ritrova un po’ a sbadigliare tra una sequenza e l’altra.
Ed è un peccato, perché le idee non erano male e la grafica è molto espressiva e dettagliata.

VOTO:
3 magi

Tokyo Godfathers (2003) voto

Titolo giapponese: 東京ゴッドファーザーズ
Regia: Satoshi Kon
Anno: 2003
Durata: 1 ora e 28 minuti
Compralo: https://amzn.to/3DczIBT

Z Nation (2014-2018)

L’ennesima  frittata con gli zombie e l’apocalisse e i personaggi simpatici che tentano di cavarsela vagando per lande devastate abbandonate stuprate sodomizzate mentre fioccano come neve personaggi random più o meno interessanti più o meno strambi più o meno tirati fuori dal cilindro dopo aver pronunciato le parole magiche: “la madonna è una puttana”.

Doc, Lieutenant Warren, 10k, Murphy, Citizen Z sono alcuni dei nomi dei volti da papagno sul grugno che vi accompagneranno per tanti e tanti episodi fino a quando implorerete di farvi sventrare la pancia da 57 minorenni cambogiane armate di scopettoni del cesso.

Z Nation (2014-2018)

Ma che vi devo dire.

A me non è dispiaciuto, ha un suo perché, non si prende mai sul serio (tranne rarissimi casi) e per questo mai ti delude; le tue aspettative devono rimanere basse dall’inizio fino alla fine e vedrai che non ti verranno mal di pancia.

Fidati.

Fidati cazzo, non stare lì a guardarmi con quella faccia da stronzo di chi pensa di saperla lunga perché si è appena visto la trilogia dei colori di Kieslowski. Stronzo, vattela a prendere in culo tersta di cazzo non ti voglio vedr merda del palcoscenico.
Non sei meglio degli altri, non sei meglio di me, non se melgio di chi ti circondaa, sei putrida carne ambulante zombie e io ti farò saltare il cervello con un pugno fagocitato dal buco del culo di tuop padre in carrozzzaaaaa

Consigliato ad un pubblico maturo per alcune scene sanguigne ed un uso sconsiderato della droga.

VOTO:
3 Kieslowski e mezzo

Z Nation (2014-2018) voto

Titolo lituano: Zombiu nacija
Regia: Karl Schaefer, Craig Engler
Stagioni/Durata: 5 con episodi da 45 minuti
Compralo: https://amzn.to/3kqBWX5

La principessa di Bali (1952)

George e Harold sono due commedianti d’avanspettacolo mezzi simpaticoni e mezzi truffatori che lasciano dietro di loro una scia di sperma tipo lumache giganti africane e donne deluse dalle promesse da marinaio .

Nella foga della fuga dalla figa, i due amici finiscono a Bali fingendosi palombari e promettono ad un figlio di mignotta il recupero di un piccolo tesoro in fondo al mare protetto da un calamaro gigante…

Ma a George e Harold fotte cazzi delle perle quando c’è di mezzo la fregna e si dà il caso che la principessa locale di fregna ne abbia, così che scoppia tra i due un interminabile duello a chi canta più canzoni al gorilla locale per contendersi la mano della donna.

eccetera eccetera

La principessa di Bali (1952)

 

Commedia misogina e colonialista che propaganda il mito dell’esploratore occidentale che salva i buzzurri selvaggi grazie ad una sonora spruzzata del suo magico sperma, ma anche simpatica carrellata di gag e balletti e battute azzeccate che ti fanno venire i dubbi su quanto oggi sia basso il livello della commedia popolare.

Penultimo di una fortunata serie di commedie musicale che hanno portato il duo Crosby-Hope in giro per mondo (Singapore, Zanzibar, Morocco, Utopia, Rio, Bali e Hong Kong), il film fa ancora più bella figura se lo si compara alla nostrana serie di cinepanettoni in giro per il mondo col duo combina guai Boldi-De Sica.

Non c’è paragone.

VOTO:
3 panettoni

La principessa di Bali (1952) voto

Titolo originale: Road to Bali
Regia: Hal Walker
Anno: 1952
Durata: 1 ora e 31 minuti
Compralo: https://amzn.to/3jssGkP

Jumper – Senza confini (2008)

David Rice è un giovincello americano che scopre di possedere la capacità di teletrasportarsi a piacimento e da quel momento in poi non esiterà ad usare questo suo potere nelle maniere più stupide ed egoistiche possibili, tipo diventare ricco come Pier Silvio Berlusconi.

A dargli la caccia, così da pepare una semplice storia di un liberista, troviamo i Paladini, una setta religiosa armata di taser come la municipale di Milano, che catturano e pugnalano i cosiddetti “Jumpers” ovvero gli esseri umani col potere del teletrasporto perché lo confondono col dono dell’ubiquità ovvero la capacità d’essere in più posti CONTEMPORANEAMENTE.

Jumper - Senza confini (2008)

Hayden Christensen, dopo la trilogia prequel di Guerre stellari, si butta dal cornicione del palazzo della zia paterna senza paracadute e miracolosamente si salva; per ringraziare la Madonna (puttana) del miracolo, promette di recitare nel film più idiota dell’anno… era il 2008.

Filmetto tutto azione e risate che non deluderà gli accaniti sostenitori dell’eugenetica.
E quindi, se anche voi come noi, siete accaniti sostenitori dell’eugenetica e sognate la cancellazione del gene della calvizie, dite una banalità come “gettiamo il cuore oltre lo steccato” e candidatevi nelle fila dell’ennesimo partito liberal-liberista!

VOTO:
3 Pier Silvio e mezzo

Jumper - Senza confini (2008) voto

Titolo uzbeco: Teleport
Regia: Doug Liman
Anno: 2008
Durata: 1 ora e 28 minuti
Compralo: https://amzn.to/2WIL54V

Baby Driver – Il genio della fuga (2017)

Un ragazzetto con l’acufene tenta di coprire questo suo disturbo uditivo pompando musica a tutto volume dentro i padiglioni auricolari mentre sfreccia a tutto gas dentro una Detroit senza puttane cocainomani, quindi triste.

A ravvivare l’atmosfera da cinema di provincia ci pensa un mongoloide travestito da pupazzo mongoloide con l’atteggiamento di chi non si rende conto d’essere un mongoloide.
Mongoloide, figliolo. Mongoloide. Mongoloide.
Mi piace l’odore del mongoloide di mattina. Una volta, una collina, la bombardammo per dodici ore e finita l’azione andai lì sopra. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di mongoloide. Ma quell’odore… si sentiva quell’odore di mongoloide. Tutta la collina… odorava di… di mongoloide.

Questo mongoloide vestito di rosso, perché vogliamo far vedere che abbiamo studiato teoria dei colori anche quando in realtà non ci abbiamo capito un cazzo, sarà talmente una spina nei coglioni di protagonista e pubblico che finirà infilzato come uno spiedino in un contrappasso meritato ma insufficiente a ripagare i danni di guerra alle vittime della visioni di film dai quali ci si aspetta molto e che invece risultano così così.

Muore anche altra gente, ma non abbastanza.

Baby Driver - Il genio della fuga (2017)

Che dire…

da Edgar Wright mi aspettavo qualcosa di più, considerando la sua maestria nel girare in maniera maestra quei generi triti e ritriti, tipo i criminali che vanno in macchina veloci veloci.

Non è brutto, per carità; ci sono scene carine, qualche battuta azzeccata, protagonisti odiosi ma non da impiccare in pubblica piazza, una colonna sonora bella anche se io non ci capisco un cazzo di musica, ma per la madonna impestata lurida: che due coglioni.

Lino Banfi alla gogna.

VOTO:
2 macchine veloci veloci

Baby Driver - Il genio della fuga (2017) voto

Titolo originale: Baby Driver
Regia: Edgar Wright
Anno: 2017
Durata: 113 minuti
Compralo: https://amzn.to/3k5NMF5