Lenny Nero vende sottobanco ricordi, veri e propri pezzi di vita registrati digitalmente su un disco della TDK (beati anni ’90), la ragazza l’ha lasciato e lui passa le serate a spararsi i loro ricordi dal supporto ottico senza una vera prospettiva sul futuro.
Ecco però che a rompere le uova nel paniere di questa miserabile decadente vita arriva una prostituta braccata da dei killer la quale ha assistito ad un omicidio a sangue freddo, un omicidio che lei ha registrato su uno di questi speciali dischi.
Seguono scazzottate, inseguimenti, rapper neri, colpi di scena, feste di fine millennio e le modeste tette di Juliette Lewis.
Strange Days è un bel film del ’95 che è caduto nel dimenticatoio, quello delle pellicole anni ’90 fiche ma che nessuno ha più trasmesso in tv per ignoti motivi.
Eppure la storia acchiappa sia un pubblico colto, con i suoi rimandi al noir e al cyberpunk, quasi un’evoluzione sporca di Blade Runner con le lancette portate indietro, e sia un pubblico più vasto, con le incredibili sequenze in soggettiva, per l’epoca un vero traguardo tecnico (e che pure oggi spaccano il culo alle stronzatelle con la GoPro).
Insomma, tutto questo ben di dio e invece niente: Ralph Fiennes è passato alla storia come colui il cui nome non va mai pronunciato, la regista Bigelow ha sbancato con The Hurt Locker, e Tom Sizemore è molto famoso tra gli spacciatori di crack di Hollywood Boulevard.
VOTO:
4 Sizemore pazzi
Titolo originale: Strange Days
Regia: Kathryn Bigelow
Anno: 1995
Durata: 145 minuti