Il 22 marzo del 2016 tre terroristi si sono fatti esplodere a Brussels, uccidendo 35 persone e ferendone circa 300.
Grande indignazione ne è seguita e molti hanno come al solito invocato la rappresaglia di fronte a questi attacchi suicidi nel cuore di una nazione pacifica e inoffensiva come il Belgio.
E allora analizziamolo quest’inoffensivo Belgio, anche grazie a film come The Legend of Tarzan.
Tra il 1885 e il 1908 il re belga Leopoldo II riuscì nella folle impresa di assoggettare sotto il suo personale controllo una larga fetta d’Africa ribattezzata poi molto poco ironicamente Stato Libero del Congo.
Sotto questo dominio incontrollato fondato sullo sfruttamento delle risorse naturali congolesi come minerali, avorio e gomma, milioni di africani furono uccisi e altrettanti torturati e mutilati.
Infatti, visto che il mancato raggiungimento della quota mensile di gomma comportava il mozzamento della mano destra degli schiavi congolesi, ben presto si creò un assurdo commercio di mani tra i soldati di sua maestà i quali potevano usarne cesti interi per vedersi ridotto il periodo di leva oppure vendere al mercato nero le munizioni per una spedizione punitiva semplicemente portando indietro mani di persone che non c’entravano nulla con tale missione.
E tutto questo solo per accumulare ricchezza monetaria.
Una follia del nostro passato prossimo insomma, che però tanti in Europa hanno fatto presto a dimenticare.
Meno male però che c’è Tarzan il quale, come i suoi amici elefanti, non dimentica mai e la farà pagare cara ai soldati belgi.

Film uscito un po’ in sordina nel periodo estivo e che invece val bene una messa visto il messaggio, seppur affrontato in maniera semplice e manichea, dell’anticolonialismo e dell’importanza del riconoscimento della ricchezza naturale e culturale dell’Africa pre-coloniale.
Spezzato dalla critica che invece approva quella cacata misogina e razzista di Ghostbusters 2016, The Legend of Tarzan è certo rivolto ad un pubblico un po’ più semplicione dell’intellettuale con la puzza sotto il naso; però, visto che più spesso che mai lo stesso intellettuale non manca di cambiarsi la foto profilo Facebook con la bandierina del paese europeo ex-colonialista nel quale delle persone (seppure in maniera scellerata e disorganizzata) hanno ricordato giustamente con una bomba che la pax europea è stata costruita sulle ceneri del resto del mondo, forse allora un ripassino da scuola elementare farebbe bene anche a questo hipster smemorato, magari tra un’apericena in centro e una visita dal barbiere per rifarsi i baffi alla Leopoldo II.
VOTO:
3 baffi hipster e mezzo
Titolo originale: The Legend of Tarzan
Regia: David Yates
Anno: 2016
Durata: 110 minuti
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