Un ragazzino negli anni ’50 vive un felice quanto orribile Natale che ricorderà per tutta la vita, spero breve.
Padri sessuomani che forse amano vivisezionare giovani prostitute, madri anaffettive e brutali con la passione per la cinghia mattanza, amichetti di scuola con lingue sporche di sperma di vagabondi…
Guarda, non so se mi ricordo bene proprio tutto tutto perché l’ho visto su un volo Roma-New York assieme ai miei cari amici Massimo Boldi e Christian De Sica dopo una colossale bevuta e al ritmo di una rumba di mignotte abruzzesi.
Mi ricordo in particolare due cose: il bambino con la lingua attaccata al palo, congelato in un eterno linguino, e la famiglia che finisce per mangiare al ristorante cinese, che è una tradizione degli ebrei americani (nonostante la famiglia non risulta essere ebraica e quindi forse è una manina Di Maiana che c’ha infilato il riferimento così, a buffo).
VOTO:
2 abruzzesi e mezzo
Titolo originale: A Christmas story
Regia: Bob Clark
Durata: 1 ora e 33 minuti
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