Ascesa e caduta del fittizio generale Glen McMahon, un militare bono de core che viene messo a capo delle operazioni in Afghanistan nonostante (o forse proprio per) un grave ritardo intellettivo che lo porta a parlare e agire secondo il cuore da infante che suo malgrado ha.
Dopo un roboante giro di carrozza per lui e il suo affiatato team di militari stronzi sbronzi, Glen verrà metaforicamente scaraventato fuori dalla finestra per far spazio al prossimo capro da sgozzare in cima alla torre sacrificale facendo scorrere litri e litri del suo sangue da leccare forsennatamente gradino per gradino senza rendersi conto dell’orgiastica masnada di simpatici pervertiti che si masturbano a bordo campo.
Filmetto programmatico nel suo intento derisorio dell’apparato politico-militare americano che, nonostante i buoni intenti, rompe il cazzo dopo neanche una mezz’oretta.
La recitazione di Brad Pitt è oltre il limite del ridicolo come pure quella degli altri, eccezion fatta per Lakeith Stanfield che avevo apprezzato già in Get Out.
Se ne può fare a meno, davvero.
VOTO:
3 meno
Titolo originale: War Machine
Regia: David Michôd
Anno: 2017
Durata: 122 minuti
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