Norville Barnes si è appena laureato e già si ritrova tra le fila dei disoccupati.
Arrivato nella New York di fine anni ’50 con una pietosa valigetta piena di belle speranze, questo giovane americano cerca di mettere piede nella massacrante macchina capitalista finendo inesorabilmente per rimetterci la propria stabilità, emotiva e fisica.
Dallo spaventoso ventre del reparto posta del grattacielo di una immensa società il cui presidente si è recentemente buttato dalla finestra del 44° piano, Norville viene nominato suo sostituto (fantoccio) con la certezza d’affossare i titoli azionari e permettere così una facile scalata dei rimanenti azionisti; quello che il consiglio d’amministrazione non sospetta però è che il neo-presidente Barnes ha un asso nella manica, un’invenzione semplice ed irresistibile che risolleverà le sorti della Hudsucker Industries mettendo un bel bastone tra le ruote del carro dei vincitori.
Irresistibile commedia anni ’90 che pesca a pieni mani dalla golden age anni ’30 e ’40, The Hudsucker Proxy è, se non anche da un punto di vista puramente visivo, un bel capolavoro: dall’architettura deco degli enormi set agl’impeccabili costumi passando per una serie ininterrotta di recitazioni che sembrano prese dritte dritte dalla migliore screwball comedy, questo film gira talmente bene che l’abusato simbolismo del cerchio/ruota non potrebbe essere meglio azzeccato.
Nonostante alla fine dei giochi non aggiunga poi molto all’esacerbata critica al capitalismo sfrenato (ma non era questa poi l’intenzione), la visione è comunque consigliata a chiunque sia in possesso di un paio d’occhi.
Piccola nota personale: quando lo vidi al cinema, vigeva ancora la regola che se pagavi un biglietto potevi rimanere nella sala ad libitum e rivederti la pellicola due o tre volte; una fenomenale usanza che mi permise di ri-beccare l’inizio del film che mi ero perso visto che ero entrato con una ventina di minuti di ritardo.
Ahhh, i bei tempi quando c’era lui.
VOTO:
4 lui e mezzo
Titolo originale: The Hudsucker Proxy
Regia: Joel Coen
Anno: 1994
Durata: 111 minuti
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