Caro diario (1993)

Trittico di vicissitudini Morettiane in forma diaristica che rappresenta probabilmente la summa e l’apice della filmografia “prima maniera” del regista romano, ovvero quella più autobiografica e comico-infantile.

Il primo episodio vede Nanni andare in giro per una Roma deserta d’agosto (un ricordo oramai lontano in questi tempi di 24/7) compiacendo i suoi due grandi feticismi: le scarpe e le case.
Il secondo, l’eterno girovagare di due anime in pena tra le isole Eolie, è una rivisitazione in chiave sociologica dell’Odissea, intesa anche e soprattutto come ricerca di se stessi.
Ed infine il terzo è la rievocazione stile Blu Notte dell’agognata ricerca dell’origine di un misterioso prurito che ha afflitto realmente Moretti qualche tempo prima.

Caro diario (1993)

Grande ricordo adolescenziale e grande risultato assicurato anche all’ennesima visione di un film che, costato probabilmente molto poco, è riuscito a portare a casa il premio come miglior regia al Festival di Cannes.
Mica cazzi.

Strutturato in 3 episodi a loro volta organizzati in stanze composte di una o due scene, Caro diario riesce bene ad esprimere una miriade di emozioni, spesso anche contrastanti, mediante l’uso sapiente di dialogo (parco) e un montaggio asciutto (e per questo esilarante).
Non mancano i momenti forti e carichi di poetica; principe tra tutti ovviamente il lungo piano sequenza ad omaggiare Pier Paolo Pasolini che probabilmente rimane il punto più alto mai raggiunto da Nanni: uno srotolarsi di note per le desolate vie di una periferia romana piegata accanto al mare che sembra non essere cambiata molto nei 20 anni trascorsi tra realizzazione del film e l’assassinio del regista delle borgate.

VOTO:
5 Pasolini in vacanza con la Callas

Caro diario (1993) voto

Titolo inglese: Dear Diary
Regia: Nanni Moretti
Anno: 1993
Durata: 100 minuti
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I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
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Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

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