Alla fine del 1800 non sono tante le occasioni per un’americana di buona famiglia di farsi prendere sul tavolo grezzo del carpentiere da un bel gentiluomo britannico in declino monetario.
Per fortuna la giovine Edith Cushing, figlia di papà capitalista che insiste nel riconoscersi nella classe operaia che invece sfrutta da padrone qual è, viene avvicinata dal baronetto Thomas Sharpe, un Sir inglese con un problema grande come il clitoride di sua sorella: la villa di famiglia sprofonda nell’argilla rossastra che sgorga a fiotti dalle sue fondamenta e lui i soldi per spalare quella merda non ce li ha.
Seguendo quindi il famoso detto “io so ‘na sorca, te c’hai i sordi”, Thomas sale a livello di “fijo de ‘na mignotta” e insidia la fica di Edith con la sua cultura dozzinale e un odore da ferroviere marchigiano, ottenendo i risultati sperati.
Ma questa è una storia di fantasmi e quindi gli umori della sorchetta americana verranno stemperati da più d’un ectoplasma.
Interessante filmetto per donne di buona famiglia che tengono a bagnarsi la fregna con storie peccaminose e colpi ben assestati sparati dai 10 centimetri di distanza che i personaggi insistono nel voler mantenere tra loro … che però a me non è piaciuto al 100%, forse perché non ho la fregna.
Inspiegabilmente ispirato/copiato a Shining, con il fiume di sangue che scorre sotto l’edificio per fare da metafora ad eccidi nascosti e la neve che isola e il soccorritore impalato appena arrivato eccetera eccetera, questo film gotico intriso d’amori inutili e/o proibiti ha parecchie frecce al suo arco, ma ne spara così tante da ficcarsene parecchie sui suoi stessi piedi.
Posto che la meta-scusante del romanzo nel film da cui è tratto lo stesso film non basta a giustificare un mischione a tratti terrificante, resta comunque da capire perché si sia sentita l’esigenza di girare un omaggio a Kubrick per donne al bivio in costumi sfavillanti e super femminista, fiammeggiante e demoniaco.
Non è brutto, tutt’altro, ma si perde un po’ in sé stesso.
VOTO:
3 carpentieri
Titolo lettone: Purpura smaile
Regia: Guillermo del Toro
Durata: 1 ora e 59 minuti
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