In una Francia post-apocalittica senza sole e cibo a sufficienza, le vecchie leggi morali hanno perso valore e il cannibalismo è molto diffuso.
In una palazzina dominata dal possente macellaio del piano terra, gli inquilini hanno escogitato un metodo sicuro e veloce per racimolare la carne buona a sfamarli: mettere annunci di lavoro sul giornale così da attirare giovani dalle belle speranze da scotennare poi come sudici maiali.
L’ultimo arrivato però, un ex circense dal grande cuore e caratterizzato da una simpatica goffagine, farà innamorare la figlia del macellaio e questo innescherà una reazione a catena che farà crollare la pace romana della palazzina.
…
Delicatessen è un felice omaggio alla grottesca cinematografia di Terry Gilliam, con tutta la sua carica di irriverenza sporca e creativa; frutto della collaborazione di due registi, Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, che andranno poi a dirigere quattro anni dopo La città dei bambini perduti, questo film è una stramba messa in scena dell’oltraggiosa vitalità umana, dura a morire e sinuosa come un verme.
Mentre la prima parte è un orologio narrativo perfetto, con l’introduzione degli strambi personaggi che popolano la palazzina e i loro rapporti interpersonali, la seconda soffre molto del suo barocco tutto sommato fine a sé stesso.
Sembra come se tutto il costrutto sbilenco, rappresentato ottimamente dalla palazzina stessa, non riesca poi veramente a prendere il volo, ma si affossi invece sulle sue stesse fondamenta di burro.
Un peccato perché gli attori sono bravi caratteristi, la storia è molto simpatica e la fotografia, coi suoi colori caldi e uno stile anni’40, è splendida.
D’altronde uno dei due registi, Jeunet, andrà poi a dirigere il maledettissimo Favoloso mondo di Amélie, una vera pietra miliare del barocchetto scemotto che soddisfa cani e porci col suo approccio bambinesco.
Per la cronaca: il direttore della fotografia girerà poi Se7en di Davin Fincher, mica cazzi.
VOTO:
3 maiale
Titolo originale: Delicatessen
Regia: Marc Caro, Jean-Pierre Jeunet
Anno: 1991
Durata: 99 minuti
Se ti senti offeso, clicca qui