Le macchine veloci sono troppo belle.
Le macchine veloci ti fanno sentire un uomo.
Le macchine veloci ti spingono l’animo al cielo.
Le macchine veloci ti erigono il cazzo a livelli priapici.
Non devi preoccuparti du nulla quando sei su una macchina veloce.
Non devi preoccuparti della vecchiaia quando sei su una macchina veloce.
Non devi preoccuparti dell’algebra quando sei su una macchina veloce.
I tuoi genitori s’innamorarono sui sedili di una macchina veloce.
La tua vita prese forma sui sedili di una macchina veloce.
Tuo fratello è quella macchia incrostata sui sedili di una macchina veloce.

Dopo il clamoroso successo di Top Gun, riecco la coppia Scott-Cruise (dietro e davanti la macchina da presa) tentare di portare sullo schermo quella particolare mascolinità stranamente ghiotta di sperma che puoi trovare lungo via San Giovanni in Laterano a Roma.
Una mascolinità tanta cara al divo Tom il quale però, grazie a questa pellicola, trovò l’amore della vita sua: quella Nicole Kidman che, a dispetto del suo cognome, non rientrava nei canoni del seguace di Scientology; quella Nicole Kidman che non riuscì a dargli una paternità, ma bensì una parvenza di normalità.
Vabbè, com’è il film?
In questo marasma di stereotipi del genere action americano anni ’80 che per forza di cose non posso apprezzare a piene mani, l’unica nota positiva è che il regista Tony Scott si è suicidato 22 anni dopo saltando dal ponte Vincent Thomas di Los Angeles fracassandosi le ossa sulle fredde acque dell’oceano Pacifico.
Divino.
VOTO:
3 Vincent Thomas
Titolo originale: Days of Thunder
Regia: Tony Scott
Anno: 1990
Durata: 107 minuti
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