Quando si pensa a Robin Williams in un ruolo da cattivo si fa sempre riferimento a One Hour Photo o al massimo ad Insomnia eppure io che ho visto più cazzi di tua sorella mi ricordo sempre di questo film dove il nostro caro e villoso Robin interpreta uno psicologo radiato dall’albo perché zozzone sporcaccione e ridotto a farsi le pause pranzo nella cella frigorifera di un alimentari di quart’ordine in mezzo a capocce di vitelli e quarti di bue.
Cosa c’entra questo con la trama?
Poco, poco o nulla visto che è la storia di una smemorata con strani incubi irrisolti da svelare con sedute d’ipnosi regressiva e dell’investigatore privato che se la prende in casa con la speranza di riporre il suo piccolo ma voglioso baccello nell’astuccio zippato di lei, ma però invece è quel tocco di colore che m’ha stampigliato per sempre la pellicola nel cervello nonostante all’epoca non avessi piena coscienza di quanto fosse ridicolo e vetusto in certi punti.

Interessante neo-noir neo-sul-culo che dalla sua può vantare tutta una serie di scelte azzeccate: grandi attori anche tra i co-primari (spassoso Wayne Knight con la zeppola), personaggi ben definiti (anche al limite del grottesco), immagini indelebili da film muto (la sigaretta fumata dalla gola è stato un marchio a fuoco da bestia di Satana) e una generale spolverata di crudo cinismo che non fa mai male.
Lo consiglio?
Certo che lo consiglio.
Lo raccomando?
Certo che lo raccomando.
Lo metto incinta?
Certo che lo metto incinta.
VOTO:
3 bestie di Satana
Titolo originale: Dead Again
Regia: Kenneth Branagh
Anno: 1991
Durata: 107 minuti
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