Marion Crane fa la segretaria di uno studio immobiliare di Phoenix e la sua vita non sembra riservarle grandi sorprese: una chiacchiera con la collega d’ufficio, qualche lurida avance dai facoltosi clienti dello studio e delle puntuali scopatine veloci durante la pausa pranzo con il fidanzato divorziato il quale ha una delle cose più belle della storia, una ferramenta.
Tutto bene insomma, se non fosse che la sua vita è una merda visto che è l’equivalente della servitù della gleba rapportata al 1959 e allora Marion dice <sai che c’è? fanculo tutti, mi frego 40 mila cucuzze dello studio e scappo via>.
Durante il tragitto nel deserto che dovrebbe condurla non si sa bene dove, Marion si ferma nel Bates Motel, un alberghetto fatiscente un po’ in rovina dopo che l’autostrada è stata spostata più lontano, e fa la conoscenza di Norman Bates, il mite e misterioso proprietario del motel più famoso della storia del cinema , il quale la invita per una cena a base di sandwich e latte.
Chi vivrà, vedrà.
Fiumi d’inchiostro, di roba e di spade sono stati versati per questo film e cercherò quindi di non dilungarmi troppo sugli aspetti già dibattuti in abbondanza da gente più brava ed esperta di me.
Considerato da molti come il film più emozionante di Hitchcock, Psycho è sicuramente il più venduto, con un incasso di ben 50 milioni di dollari a fronte d’un investimento di poco meno d’uno.
L’incredibile successo che ha traghettato indenne questa pellicola a basso costo, girata in bianco e nero più per risparmiare che per evocare gotiche atmosfere, attraverso 5 decenni lo si deve un po’ alla storia che mista bene temi molto cari al pubblico medio casa e chiesa quali furto, morte, incesto, masturbazione e schizofrenia e po’ alle puppe missilistiche della protagonista.
Le interpretazioni sono molto buone e risultano essere un po’ un punto di passaggio tra una recitazione classica da parte degli attori più stagionati ed una molto più sottile e naturale (nonostante l’evidente teatralità del tutto) da parte di quelli più giovini, tra i quali ovviamente spicca Anthony Perkins, spilungone allampanato che nella vita poteva fare solo due cose: il candelabro o Norman Bates.
Un film bello insomma, un film che va visto un po’ da tutti e che quindi non voglio rovinare lasciando più indizi di quanti non ne abbia già lasciati.
La cosa invece che risulta più interessante da dire è che la vedova del suddetto Anthony Perkins, un uomo che fino a 39 anni ebbe solo relazioni sessuali con uomini, è morta quando il suo aereo si è andato a schiantare sulla torre nord del World Trade Center l’undici settembre 2001.
Com’è piccolo il mondo.
VOTO:
4 Mohamed Atta
Titolo originale: Psycho
Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1960
Durata: 109 minuti
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