Tolo Tolo (2020)

Checco Zalone è pieno di debiti perché continua a fare una scelta imprenditoriale disastrosa dopo l’altra fino a quando, arrivato alla cifra di quasi mezzo milione d’euro, l’unica alternativa rimasta è andare a misurare il cazzo a tutti i cannibali del Congo.

Finito in mezzo ad attacchi terroristici e messosi in testa di sfruttare la sua presunta morte per sfuggire al fisco, Checco intraprende la tremenda traversata sahariana dei migranti africani per giungere in Europa da illegale e rifarsi una vita in Liechtenstein.

Un piano geniale, che dico, fantastico, ma no meglio, una cazzata pazzesca.
E infatti finiscono presto per subire tutte le storture del mondo: furti, stupri, annegamenti e disfatte morali senza però finire mai zampe all’aria, perché siamo pur sempre di fronte ad una commedia.

Tolo Tolo (2020)

Ci sono poche a questo mondo che evidenziano quanto dio non esista e tra tutte sicuramente spicca il fenomeno Checco Zalone.

Va detto forte e chiaro che i film di e con Luca Pasquale Medici, vero nome dell’orribile personaggio pugliese tanto amato dal pubblico italiano, sono certamente semplicioni e buonisti, con tutta la loro finta anti-retorica che vorrebbe andare contro ma che invece è ben incanalata come lo era il cazzo di Raimondo Vianello dentro la vagina di Sandra Mondaini, eppure non sono mai brutti o fatti male o stupidi o detestabili in ogni loro parte.

I messaggi che lanciano sono persino in alcuni frangenti condivisibili e in casi come questo, mettendo in scena il periglioso cammino del migrante agli occhi di un pubblico generalista, persino audaci, ma rimangono indissolubilmente legati al macchiettismo italico più basso e tra un sorriso e l’altro ti fanno salire la pazza scimmia della bestemmia gratuita.

Porco dio.

VOTO:
2 scimmie e mezza

Tolo Tolo (2020) voto

Titolo di lavorazione: L’amico di scorta
Regia: Luca Medici
Durata: 1 ora e 30 minuti
Compralo: https://amzn.to/3uwgIeT

I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
Se ti senti offeso, clicca qui

Autore: un Film una Recensione

I was Born, I Live, I will Die

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