Amy (2015)

Ascesa e declino di una delle più importanti voci degli ultimi decenni visti attraverso immagini di repertorio (spesso inedite) e sporadiche interviste alle persone che hanno incrociato la sua breve ma intensa vita.

Sinceramente non conoscevo Amy Winehouse, non ho mai sentito le sue canzoni, non ho mai visto i suoi video musicali e non mi sono mai interessato alla sua musica; ero però a conoscenza dei suoi problemi con alcol e droga e sapevo fosse morta per colpa di questi ultimi.
Ignoravo di conseguenza la persona dietro la maschera, la fragile ragazza alla disperata ricerca d’amore e comprensione che, non riuscendo a trovare né l’una né l’altra con i genitori e con i fidanzati, si è buttata sempre più dentro un turbine fatto di autodistruzione e tristezza.
Molte delle canzoni da lei scritte (perché grazie a questo documentario ho anche scoperto che era cantautrice) parlavano della sua vita, dei suoi problemi, delle sue paure, dei suoi rimorsi, con una consapevolezza e una capacità introspettiva assolutamente insolite per una ventenne della periferia nord londinese.

La sua breve parabola fiammeggiante ha ricalcato quella di molti altri esseri umani che hanno camminato su questo pianeta; persone piene di sogni e pensieri, persone troppo sensibili per sopportare una vita intera.

VOTO:
4 parabole e mezza

Amy (2015) voto

Titolo originale: Amy
Regia: Asif Kapadia
Anno: 2015
Durata: 128 minuti

I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
Se ti senti offeso, clicca qui

Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

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