Nel primo mediamente divertente capitolo prodotto dall’ebreo Jason Blum avevamo lasciato l’ebrea Tree Gelbman finalmente libera dal loop temporale che non le permetteva di fottere il suo mezz’ebreo neo ragazzo Carter Davis.
In questo mediamente più divertente capitolo troviamo il vietnamita Ryan Phan finire lui stesso nel loop temporale creato dall’esperimento quantistico messo in piedi da lui, dall’indiano Samar Ghosh e dall’imprecisata lesbica Dre Morgan i quali non solo hanno creato il loop temporale di cui sopra, ma riescono poi a spedire Tree in un universo parallelo nel quale sua madre non è morta, e dajece carico, ma il suo ragazzo Carter intinge il biscotto nel pertugio vaginale della svampita Danielle Bouseman (ashkenazi?).
Seguono gag comiche volte a divertire il pubblico pagante un film che con la scusa del multiverso ci parla in realtà di un mondo multiculturale.
Non siamo certo di fronte ad un capolavoro, ma questo Happy Death Day 2U (divertente anche il titolo) riesce lì dove il predecessore cascava come un cavaliere zoppo, ovvero nel prendersi in giro non solo nella forma, ma anche nella sostanza virando verso la semi-parodia/semi-satira del genere.
Emblematici a tal proposito l’esplicitazione dei rimandi a Back to the Future 2 (che la protagonista non ha visto, riecheggiando il probabile sentimento del pubblico di riferimento) e il demenziale finale post-crediti alla Marvel.
E’ il classico film che ti guardi con gli amici quando hai tra i 16 e i 22 anni, sei pieno di esuberanza adolescenziale, la vita sembra un’autostrada gestita finalmente dallo Stato e la morte non ha ancora messo la sua mano gelida sui tuoi miseri testicoli.
VOTO:
4 autostrade
Titolo originale: Happy Death Day 2U
Regia: Christopher Landon
Anno: 2019
Durata: 100 minuti
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