Il poliziotto nero e fuori dagli schemi Axel Foley deve trovare chi ha ucciso con una pistolettata sulla nuca il suo amico Mikey.
Per fare ciò, dalla deprimente e grigia Detroit va in trasferta a Beverly Hills, residenza preferita di molte star hollywoodiane e dove il fascio-capitalismo regna sovrano mentre il razzismo serpeggia mascherato da berbenismo.
Tra uno schiaffo al primo e una risata in faccia al secondo, Axel dovrà fronteggiare un potente e ricchissimo importatore illegale di droga e bond statali della Germania Ovest; uno stronzetto talmente sicuro di sé e del sistema che lo protegge che non ho pianto una lacrima quando alla fine si è beccato una raffica di pallottole in bocca.

Simpatica commedia per adulti con protagonista un esordiente, esuberante e ventitreenne Eddie Murphy (fino ad allora solo una star televisiva del Saturday Night Live); un attore nato che sbancò il botteghino e i cuori di mezzo mondo con la sua particolare mimica facciale e il suo stile di recitazione molto naturale e allo stesso tempo incredibilmente teatrale.
Sia ben chiaro, Beverly Hills Cop non è niente di eccezionale, ma qualche stoccata ai poliziotti pulitini e razzisti di Los Angeles eleva (quasi) la produzione da film di cassetta a quadro satirico degli anni ’80.
VOTO:
3 persone pulitine (razziste?)
Titolo italiano: Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills
Regia: Martin Brest
Anno: 1984
Durata: 105 minuti
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