Nathan è un genio informatico padrone di una sorta di Google, e Nathan ha scelto uno dei suoi impiegati per verificare il livello di sofisticazione di Ava, un’intelligenza artificiale creata da lui.
Caleb, questo il nome dell’impiegato-tester, ha una settimana per interagire con Ava, un robot capace di replicare con incredibile naturalezza ogni più piccola sfumatura dell’essere umano e passati i 7 giorni dovrà fornire un “sì” o un “no” al genio di cui sopra.
Nathan, Ava e Caleb rimarranno indi chiusi in un enorme bunker computerizzato nel mezzo di una foresta e lo spettatore vivrà con loro queste snervanti ed angosciose 168 ore.
Di questi tempi nei cinema mondiali c’è un film che si chiama The Imitation Game.
In parole povere, questo “gioco” del titolo è il far passare un computer per un essere umano, che sarebbe poi la base per creare l’intelligenza artificiale; il “Test di Turing” è il nome dato a questo gioco ed è il test atto a scoprire se un computer è così sofisticato da far credere un essere umano di essere un suo simile.
Oggigiorno la scienza ha fatto passi da gigante e, anche se non siamo ancora vicini al computer senziente, possiamo però vedere tutti i mattoni che ci permetteranno un giorno di costruire questa nuova torre di Babilonia dalla quale forse saremo schiacciati sotto il peso del prossimo inevitabile step evolutivo, i robot.
E da quest’interessantissimo spunto sempre più attuale, il regista Alex Garland, famoso per essere uno sceneggiatore di grosso calibro (sono suoi Sunshine, The Beach, 28 days later e Dredd), ha tirato fuori dal cilindro una storia altamente coinvolgente e dall’alto risvolto emotivo, senza per questo essere adatta ad un pubblico del sabato sera.
Indi, il film è bellissimo: è un affondo molto dolce nell’abisso del cervello umano, nello spaventoso futuro che potrebbe aspettarci dietro l’angolo; la storia di un robot capace dello spettro emotivo umano pone l’inevitabile dubbio su cosa sia la vita e quale diritto abbiano gli esseri umani di gestire un futuro nel quale i robot potrebbero essere cittadini di serie B.
Gli attori sono fantastici, un trittico di personalità differenti eppure perfettamente incastrabili l’una con l’altra in un triangolo perverso fatto d’odio e amore; la fotografia è essenziale, pulita e assolutamente in tono con l’ambiente asettico nel quale queste emozioni nascono e muoiono in pochi istanti; e la regia tiene tutti questi diversi elementi in punta di dita senza perdere un colpo neanche per un secondo.
Come opera prima, questo Ex Machina è un capolavoro; più in generale lo si potrebbe definire un film stupefacente che trascina lo spettatore dentro un vortice torbido nel quale si mischiano paure e speranze per il nostro domani.
Da vedere con la rincorsa, indi.
VOTO:
5 Robocop
Titolo originale: Ex Machina
Regia: Alex Garland
Anno: 2015
Durata: 108 minuti
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