Il giovanissimo e brillante Reed Richards inventa una macchina del teletrasporto senza rendersi conto che dall’altra parte non c’è il deserto del Gobi, ma un’altra dimensione; una misteriosa dimensione situata sul pericoloso Pianeta Zero.
Assunto da una fondazione scientifica privata con lo scopo di perfezionare la sua scoperta e mandare una spedizione umana in esplorazione cosmica, Reed verrà affiancato nel fatidico viaggio dai gemelli diversi Susan e Johnny Storm, dal suo amico d’infanzia Ben Grimm e dal genio tenebroso Victor Von Doom…
…riportando a casa un sonoro 5 (esploratori) a 0 (pianeta) trasformatosi poi in un 4 (Reed, Susan, Johnny e Ben) a 1 (Victor) per giungere infine all’immancabile 5 (Pubblico, Critica, Cast, 20th Century Fox e dio onnipotente) contro 1 (regista).

Questo film va visto per un motivo ed uno solo: gettare finalmente uno sguardo franco sulla macchina hollywoodiana che pesta e calpesta la creatività individuale in nome di formule cinematografiche arcaiche frutto di ricerche statistiche totalmente avulse da un discorso che si vorrebbe (ahimè) artistico.
E la chiave di volta dell’ispezione colonscopica in questione si manifesta sotto forma di parrucca gialla; un’orribile parrucca che l’attrice Kate Mara ha dovuto indossare durante gli estenuanti 3 mesi di re-shooting che lo studio ha imposto con l’insana idea di virare dall’umore nero e violento che il regista aveva messo in piedi per arrivare a lidi più tersi e in linea con l’universo carammelloso e bambinesco della remunerativa Marvel; una vistosa e quanto mai fuori luogo parrucca gialla che ha reso la comparazione tra scene originali e scene rifatte un gioco da ragazzi.
Un peccato, un vero peccato.
Perché nonostante se ne sia parlato malissimo, questo film è molto meglio di come lo si dipinge e quelle (poche) scene cupe e splatter (abbastanza reminiscenti del Cronenberg di The Fly e Scanners) che sono sopravvissute all’epurazione etnica dello studio, non erano per niente male e mi hanno fatto pensare fortemente che probabilmente la director’s cut (che non vedremo mai) avrebbe regalato un punto di vista differente al genere dei supereroi che ancora troppo spesso gira attorno alla fase fallica.
VOTO:
2 e mezzo democristiano
Titolo originale: Fantastic Four / Fant4stic
Regia: Josh Trunk
Anno: 2015
Durata:
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