Siccome la gente non è mai sazia di stronzate, ecco che dopo appena due anni dal catastrofico incidente a Westworld si riaprono i battenti a Delos ed il pubblico comincia a tornare sul luogo del delitto come se nulla fosse.
Per rassicurare quei pochi prudenti che nutrono sacrosanti dubbi, il reparto marketing del parco divertimenti meno profittevole della storia ha invitato un giornalista della carta stampata e una conduttrice televisiva per racimolare un po’ di pubblicità positiva.
La realtà però è che oscuri piani vengono elaborati dietro le quinte per riportare ordine e disciplina in un mondo troppo libertino.
Scadente e rancido sequel della buona prima opera filmica Crichtoniana e sicuramente uno dei più prevedibili film che mi sia mai capitato di vedere.
Si dà il caso infatti che per indovinare il colpo di scena ci ho messo 5 minuti, non scherzo: difatti, praticamente subito, lo spettatore medio non farà fatica a realizzare quello che nelle intenzioni dei creatori di siffatta merda doveva essere un sorpresone.
Yul Brynner fa la parte della fantasia erotica della conduttrice, una tipica donna hollywoodiana fintamente in carriera divisa tra una voglietta terrena di farsi trombare dal giornalista della carta stampata e un sogno fanciullesco di una che probabilmente da piccola è stata toccata da nonno.
VOTO:
2 nonni
Titolo originale: Futureworld
Regia: Richard T. Heffron
Anno: 1976
Durata: 108 minuti
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