Gattaca – La porta dell’universo (1997)

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E’ il futuro e la razza umana è riuscita a far sua la manipolazione genetica.

Ora è possibile selezionare gli embrioni in base al DNA e far nascere solo quelli con il minor numero possibile di condizioni genetiche negative quali miopia, calvizie, obesità, depressione, insufficienza polmonare e tendenze socialiste.
Sembra un futuro roseo; un tempo in cui finalmente l’umanità sembra potersi disfare delle frattaglie genetiche che l’hanno accompagnata lungo il suo percorso evolutivo durato milioni di anni.

Sì, tutto bello e tutto giusto… ma che fare con gli umani schiacciati tra un futuro perfetto e un passato da dimenticare?
Che fare con gli umani imperfetti?
Che fare con quelli come Vincent?

Gattaca - La porta dell'universo (1997)
specialmente se hanno la faccia di Ethan Hawke

Gattaca è stato un film un po’ particolare: uscito al culmine del dibattito sulla genetica (negli stessi anni la razza umana era riuscita a decodificare il DNA umano, un evento che apriva molte strade per il futuro ma anche molti interrogativi sul come gestire le inevitabili scoperte scientifiche che ne sarebbero scaturite), il film è stato anche l’inizio e la morte stessa dei dibattiti cinematografici sull’eugenetica, cioè la selezione artificiale degli umani su base genetica.
Dopo Gattaca infatti non se ne è più parlato… e forse è un bene.

Nonostante l’aperto confronto tornerà inevitabilmente una volta che sarà effettivamente possibile fare quello che il film mostra, ciò non toglie che le paure e gli interrogativi che la pellicola ha cercato di sollevare sono stati in gran parte già scongiurati: il genoma umano è stato dichiarato patrimonio dell’umanità e reso pubblico e quindi tutti hanno potuto e potranno accedere alle informazioni racchiuse al suo interno, e in seconda istanza sono entrate già in vigore in USA (non so in Europa) leggi che tutelano la riservatezza delle informazioni genetiche mentre la discriminazione genetica è già un reato perseguibile al pari della discriminazione razziale o di genere.

E dirò di più: il controllo dei geni è una delle conquiste più grandi che potessimo fare; non solo adesso abbiamo una conoscenza approfondita di tutti quegli ostacoli che hanno impedito a miliardi di persone di realizzarsi al loro più alto potenziale, ma abbiamo anche la possibilità di evitare inutili sofferenze alle generazioni future.
Un domani senza cancri, malattie, deformità e via dicendo.

Ma attenzione, è qui che bisogna ricordare come il compito dell’arte non sia quello di indirizzare verso una precisa strada, ma più quello di mostrarci TUTTE le possibili strade dalla comodità della finzione artistica.
Avendo quindi di fronte lo spettro emotivo completo di una biforcazione evolutiva, risulta più facile prendere la via più sensata.

Un grazie quindi ai film come Gattaca che cercano di esplorare orizzonti così lontani e che eppure ci appaiono così vicini grazie proprio all’emotività che sviscerano in noi.

Un vaffanculo invece a quelli che continuano a demonizzare la scienza.

VOTO:
4 Dottor Stranamore e mezzo

Gattaca - La porta dell'universo (1997) voto

Titolo originale: Gattaca
Regia: Andrew Niccol
 Anno: 1997
Durata: 106 minuti
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I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
Se ti senti offeso, clicca qui

Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

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