Giulietta è una benestante romana il cui unico problema nella vita è un marito un po’ assente e forse infedele.
Spinta sempre più in un vortice immaginativo nel quale fantasmi del passato e spiriti del presente si fanno la guerra sul campo di battaglia dell’animo straziato della signora protagonista, Giulietta alla fine farà pippa col marito e supererà le sue ansie ataviche rifuggendo nella follia e forse in un suicidio.

Questa volta Federico Fellini usa il colore e ne trae completo vantaggio inventando un caleidoscopico mondo irreale, popolato dai personaggi più strani da lui mai creati; il lavoro di scenografia e costumi è fenomenale, giustamente premiati candidati a due oscar, mentre quello sulla sceneggiatura lo è un po’ meno.
All’epoca infatti fu accusato di barocchismo e pomposità priva di reale polpa, e oggi vale lo stesso discorso.
L’unica cosa veramente particolare e degna di attenta visione è la strana perversione di Fellini nel mettere in scena i suoi sogni e la sua vita personale.
Oggi si sa che Federico ha avuto relazioni extra coniugali, una delle quali con la qui presente Sandra Milo, e a ben vedere infatti, l’intera storia di Giulietta non è altro che una reinterpretazione in chiave scenica della vera relazione amorosa tra la scema Sandra e il famoso regista riminese, una relazione durata ben 17 anni.
Che Fellini abbia fatto questo film per scaricarsi la coscienza con la moglie tradita piuttosto che fare un film per il suo pubblico?
Forse, ma non è questo quello che fanno i veri grandi registi? Adattare per il grande schermo i loro demoni interiori?
VOTO:
3 demoni interiori
Titolo originale: Giulietta degli spiriti
Regia: Federico Fellini
Anno: 1965
Durata: 137 minuti
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Non ha vinto l’Oscar per scenografia e costumi, ma ha ricevuto due nomination.
Grazie dell’informazione! L’ho corretto.