Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004)

Basta cazzo!

Non è possibile continuare a vivere sotto lo stesso tetto con un gruppo di stronzi che ti annichiliscono la cappella come gessi sulla lavagna e quindi Harry Potter lascia casa degli zii e cugino obesi per finire preda della notte londinese: buia, spettrale e piena di pedofili.

(s)fortunatamente per noi, il giovine mago viene tratto in salvo prima d’essere imbucato nella cassetta delle lettere a tocchi da 5 centimetri e torna alla scuola di magia e superstizione sulle dimensioni dei cazzi dei cannibali del Congo, circondato da amici benaltristi e nemici benalimortacci loro.

Riuscirà a non farsi scotennare dal padrino Sirius Black, misteriosamente e fortunosamente scappato dalla prigione di massima sicurezza di Azkaban?

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004)

Virata dark per la serie più famosa sui maghi scolastici, un po’ per il cambio alla regia e un po’ per l’inevitabile progressione emotiva che porta un innocente dodicenne a diventare un perverso diciottenne.

Mostri, succhiatori avidi, inchini, solchini e Carlo Gubitosa travestito da pirata sono gli ingredienti giusti per farti tirare giù un bel bestemmione satollo di sangue e merda, come da tradizione italica.

VOTO:
4 mostri

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004) voto

Titolo originale: Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Regia: Alfonso Cuarón
Durata: 2 ore e 22 minuti
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I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
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Autore: un Film una Recensione

I was Born, I Live, I will Die

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