Woody Allen ha sempre avuto un certo pallino per il sesso.
Molte sue pellicole trattano direttamente o indirettamente questo argomento, con ironia e sarcasmo; altre volte con punte alquanto scure.
E’ il caso di questo film durante il quale in più di un’occasione il nostro Woody fa riferimenti al sesso con bambine.
Ora, visti i recenti (e meno recenti) fatti di cronaca che l’hanno coinvolto, la cosa fa un po’ da campanello d’allarme, e l’effetto è che si ride un po’ meno.

Passata questa parentesi, Il dittatore dello stato libero di Bananas (e passato il solito titolo del cazzo dei distributori italiani) è un ottimo film con numerosi momenti esilaranti, scene ben congeniate e dei tempi comici quasi sempre perfetti.
La vicenda è quella del solito sfigato intelligente e frustrato, personaggio tipico dei film del regista newyorkese, che si ritrova suo malgrado a combattere coi ribelli dello stato dittatoriale di San Marcos in sud America.
Anche la politica è toccata, con alcuni brevi affondi al terribile comportamento degli Stati Uniti di quegli anni: aiutare sempre i dittatori dei paesi in via di sviluppo per avere un controllo indiretto delle loro risorse naturali. La guerra dei ribelli al regime è poi ovviamente ispirata alla rivoluzione cubana e qui Allen dirige una parodia di Fidel Castro che, una volta andato al potere, comincia ad emanare leggi assurde come l’obbligo di portare le mutande sopra i pantaloni.
Il dittatore dello stato libero di Bananas è un bel film che, a distanza di una quarantina d’anni, riesce ancora a far ridere bene lo spettatore che vuole dargli un po’ di fiducia.
Titolo originale: Bananas
Regia: Woody Allen
Anno: 1971
Durata: 82 minuti
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