Nelly è un’ebrea tedesca sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz che, dopo aver ricevuto una fucilata in faccia, è rimasta completamente deturpata in viso e praticamente irriconoscibile.
Grazie però alle cure miracolose di un chirurgo plastico magico che le rifà il viso meglio di come era prima (con la tecnologia del 1945), Nelly diventa una donna completamente diversa esteriormente, capace di passare inosservata persino al suo stesso marito che ora, per arrivare a fine mese, lavora in un ristorante-bettola-cabaret chiamato Phoenix (da cui il titolo originale).
Lene, amica fidata di Nelly, le sconsiglia di rimettersi in contatto con Johnny perché pare che l’uomo abbia venduto la consorte ai nazisti in cambio della propria pelle, e cerca invece in tutti i modi di convincerla ad emigrare in Palestina per partecipare alla fondazione dello stato di Israele sulle terre dei Palestinesi, riparando quindi ad un torto con un altro ancora più grande, la Nakba.
Johnny, questo il nome del giuda bastardo, avvista Nelly, la ferma e le propone di fingersi la moglie creduta morta (vista la somiglianza delle due… e grazie al cazzo) per intascare poi i soldi dell’eredità di lei; si innesca così un gioco delle parti in cui Nelly cerca di vedere fino a che punto il marito si ostini a non riconoscerla, in un esercizio di negazione che è ovviamente una metafora per l’Europa post bellica.
Film girato in maniera pacata e un po’ soporifera che cerca di dire ancora qualcosa su uno degli argomenti più triti che esistano in occidente.
Io se potessi, istituirei un premio a chi riesce a fare un film sulla memoria senza mettere in mezzo il cazzo di olocausto perché mi sono ampiamente rotto i coglioni di questa fottutissima memoria a senso unico secondo la quale l’eccidio ebraico è stato unico e speciale quando invece massacri etnici e religiosi avvengono dalla notte tempi anche e soprattutto perché la gente si ostina ancora a pensare col culo invece che col cervello.
Ecco: fate un film sui culi come metafora della memoria.
VOTO:
3 culi
Titolo originale: Phoenix
Regia: Christian Petzold
Anno: 2015
Durata: 98 minuti
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