Kong: Skull Island (2017)

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William Randa, a capo del progetto governativo segreto americano Monarch, è convinto che i mostri esistano per davvero e che siano in procinto di ricicciare dai meandri oscuri delle tenebre sotterranee dentro i quali si rifugiarono tanti secoli fa.

Sospettando che la misteriosa Skull Island sia uno degli accessi a questo mondo degli inferi, Randa riesce a farsi finanziare una spericolata missione esplorativa con relativo supporto militare che ovviamente provocherà più casini che altro e darà il fondamentale spunto conflittuale allo svolgimento di un paio d’ore di film coi mostri ble ble bau bau.

Kong: Skull Island (2017)
bau bau ble ble

Seconda pellicola appartenente al cosiddetto MonsterVerse dopo Godzilla e seconda volta che il sottoscritto casca come una pera cotta nel tranello del film coi mostri che fa tanto nostalgia quando a conti fatti di nostalgia qua al massimo ci può essere quella per la ghigliottina in piazza.

Gli effetti speciali sono buoni anche se un po’ cartooneschi e la storia, col suo innaturale ma piacevole mix tra Apocalypse Now e un domenicale primo pomeriggio del 1988, non potrebbe forse essere meglio di così; quello che invece scoccia un po’ e fa vagare in più di un’occasione fuori dalla finestra gli occhi dello spettatore è quel sentore di vomito rancido post concerto che sì era tanto divertente e però m’hanno fregato portafoglio e cellulare mentre ero pesto lurido dentro un cespuglio di bacche selvatiche dove ero andato cercando un’agognata e illusoria privacy per spararmi quel meritato schizzo di eroina nelle vene tra le dita dei piedi vista l’insensatezza di un mondo dove lucertole di 79 metri possono uscire da un buco nel terreno senza preavviso alcuno.

VOTO:
3 vomiti rancidi e mezzo

Kong: Skull Island (2017) voto

Titolo originale: Kong: Skull Island
Regia: Jordan Vogt-Roberts
Anno: 2017
Durata: 118 minuti

I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
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Autore: un Film una Recensione

I was Born, I Live, I will Die

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