Vi ricordate quando si mangiavano i prigionieri di guerra per prendere loro l’anima?
E quando c’erano due categorie di persone, i cittadini e gli schiavi?
Ma invece vogliamo parlare di quando i bianchi erano considerati una razza superiore alle altre?
E come non ricordare poi quando le donne non potevano votare?
Che bell’epoca, che tempi d’oro, che memorie di gioventù italiche: i bimbi col moschetto, le donne sempre gravide, gli amici con le camicie nere, i treni in orario, le porte aperte, le eiaculazioni precoci.
Poi venne quel maledetto ’68 con tutte quelle pazze idee tipo uguaglianza, identità di genere, solidarietà, indipendenza, diritti sul lavoro… che spreco di forze e intelletto, che affronto alle nostre tradizioni millenarie e millenaristiche.
Ma queste donne in piazza che bruciavano i reggiseni si rendevano conto che il reggiseno serve a reggere le loro puppe pendule?
E poi quei cartelli scritti male, con quegli slogan cattivi che non capivo, tipo “Tremate tremate, le streghe son tornate”.
E dove sarebbero ‘ste streghe? Ditemelo che andiamo io e gli amici con le camicie nere e gliene suoniamo due o tre.
E invece no, io lo so che è per mettere paura alla gente; siete dei terroristi. E noi i terroristi li mettiamo in galera se sono di sinistra, se invece sono di destra li prendiamo e gli facciamo fare le stragi per conto nostro così dopo possiamo accusare questo o quel gruppo sovversivo e fargli un culo così.
Perché a noi il mondo ci piace ingiusto, e voi zitti.

Filmetto del cazzo spagnolo che la critica si è pure permessa di osannare, questo Las brujas de Zugarramurdi prende spunto da fatti reali e cioè dall’antica tradizione pagana dei paesi baschi e la perseveranza dell’inquisizione spagnola di rompere il cazzo mettendo al rogo queste supposte streghe quando in realtà altro non erano se non un retaggio di un matriarcato ULTRA-millenario (alla faccia del cristianesimo) che faceva molta paura alla Chiesa Cattolica perché… voglio dire… avete mai visto un Papa donna?
La trama in due parole:
3 stronzi e 1 ragazzino devono attraversare ‘sto paesino di Zugarramurdi per raggiungere il confine francese così da sfuggire alla polizia spagnola che li vuole per una rapina ad un “compro oro” in piazza centrale a Madrid.
E però a Zugarramurdi ci sono ancora le streghe, e no, non parlo delle femministe, ma proprio delle streghe vere, quelle con i capelli scompigliati, i pentoloni, i rospi, i tarocchi e le scope in culo, e queste fattucchiere vogliono il bambino perché boh, neanche si capisce bene, ma tipo che lo vogliono offrire alla dea madre che è uno sporco colosso obeso alto 20 metri e che mannaggia la pentecoste c’avevo le mani nei capelli quando l’ho visto.
E poi giù di cliché sessisti con le femmine isteriche perché l’uomo non si decide ad amarle e che però si calmano se lui alza le mani perché lo sanno tutti che le donne sotto sotto vogliono essere menate, ‘ste stronze.
Ma io ti maledico Álex de la Iglesia, ma io ti mando le SS a casa per stanarti dalla soffitta in cui ti sei rifugiato, io ti trascino in piazza centrale a Madrid e ti impicco a testa in giù e poi ti brucio dopo averti spennellato col finocchio fresco così quando il puzzo di grasso e verdura si spanderà per la città tutti sapranno che è stato bruciato un frocio della cultura.
Stronzo.
VOTO:
1 stronzo
Titolo originale: Las brujas de Zugarramurdi
Regia: Álex de la Iglesia
Anno: 2013
Durata: 110 minuti
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