Un giocatore d’azzardo incallito e fallito incontra una sera il suo alter ego: un giovane che gioca e vince perché non gliene frega un cazzo di vincere.
Sbocciata un’insolita amicizia, Gerry il fallito e Curtis l’eudemonico decidono di intraprendere un viaggio della speranza verso i casino di New Orleans e dare così una svolta alle loro vite più o meno del cazzo.
Purtroppo la cocciuta cecità di Gerry di fronte alle vittorie e la sua mania di osare come Iannone di CasaPound metterà più di un bastone tra le ruote del carro della Madonna in processione che Curtis sta faticosamente spingendo verso sud.

Impeccabile dramma sulle tristezze umane da tavoli verdi, Mississippi Grind è il classico esempio di come un film, nonostante abbia dalla sua delle interpretazioni ottime (con un Reynolds in forma smagliante e un Mendelsohn affettuosamente patetico) e una regia puntuale come poche, non riesca però a distinguersi particolarmente nella marea di film buoni che circolano per il mondo per via di una storia bella ma non eccezionalmente unica e una risoluzione finale moscia e tutto sommato inconcludente.
Non siamo di fronte ad un film brutto, semmai il contrario; è solo che la vita è corta e c’è molto di meglio in giro.
VOTO:
3 meglio
Titolo originale: Mississippi Grind
Regia: Anna Boden e Ryan Fleck
Anno: 2015
Durata: 108 minuti
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