Paolo è un vecchio allupato di fregna che neanche Berlusconi dei bei tempi e non perde occasione per scoparsi la giovane amante sudamericana Magda, una statuaria donna con un culo da passerella e un cervello da pollaio.
Finito in crociera assieme alla suddetta gallina buciona e al cognato depresso sull’orlo del suicidio, il nostro simpatico protagonista deve riuscire a destreggiarsi tra i due senza che l’uno scopra (e scopi) l’altra, come nella migliore tradizione della commedia degli equivoci.
Contemporaneamente, un giovane uomo e una giovane donna che si odiano a morte sono costretti a fare buon viso a cattivo gioco quando scoprono d’essere testimoni di nozze dei rispettivi amici.
Nonostante sia un film becero, stupido e privo d’ogni valore artistico… a me m’ha fatto ride.
Sia chiaro: non andrei mai al cinema a vedere una roba del genere (a meno che non sia sotto effetto di stupefacenti) e provo il più grande dei conati di vomito al solo pensiero che questo tipo di merda primeggi ai box office italici, però devo anche avere l’onestà intellettuale nell’ammettere che i tempi comici ci sono tutti; le situazioni, nel loro essere scontate, sono anche dei grandi classici che giocoforza finiscono per strappare quel mezzo sorriso; e poi devo sottolineare che per tutto il film serpeggia una certa vena sadica e maligna che non guarda in faccia al prossimo.
Vecchie bastonate, gente presa a cazzotti in bocca, polli dati alle fiamme, sangue che sgorga da nasi fratturati; di elementi per irridere l’insensatezza della vita ce ne sono in abbondanza e proprio sotto questa particolare ottica si può quasi valutare l’intero film, ossia: l’edonismo più sfrenato prima della probabilità di tornare ad essere cenere.
E quando Christian De Sica decide di punto in bianco di usare la parola biscia al posto di lesbica, come se i due termini fossero sinonimi intercambiabili, non si può non provare un leggero senso di spaesamento molto godibile all’altezza del basso ventre.
Insomma, la volgarità assume tutt’altro valore a seconda del contesto e dell’intenzione… un po’ come quando il filosofo greco Aristippo, nell’ammirare una splendida casa con un magnifico pavimento, scatarrò in faccia al suo compare in mancanza d’un posto più adatto.
VOTO:
2 bisce e mezza
Titolo mio: Lo stronzo in mezzo al mare
Regia: Neri Parenti
Anno: 2007
Durata: 105 minuti
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