Intorno al giorno di Natale del 1914 mentre la prima guerra mondiale dilaniava l’Europa, in più di un’occasione soldati francesi, tedeschi e inglesi si scambiarono doni e fraternizzarono sotto un non ufficiale cessate il fuoco che permise la sepoltura dei cadaveri, la celebrazione di funzioni religiose in comune e addirittura alcune partite di calcio tra nemici.
Tali comportamenti furono in seguito repressi dagli alti comandi e si fece in modo che non si ripetessero ai natali successivi, ciononostante questo dimostra (come se ce ne fosse il bisogno) quanto gli esseri umani siano naturalmente inclini alla comunione e all’amicizia e come la guerra sia solo il prodotto di una struttura sociale piramidale con al comando un manipolo di insensibili ingordi i quali non riescono a trarre piacere alcuno se non dal mero possedimento territoriale o monetario.
Una chiara degenerazione di alcuni naturali istinti di sopravvivenza e che però ha portato in pochi millenni alla creazione di grandi possedimenti chiamati nazioni i cui abitanti pensano di essere diversi gli uni dagli altri solo perché preferiscono il grano al riso o magari versano il latte prima del té.
Straordinaria pellicola pacifista e anti-militarista che ha fatto girare i coglioni a parecchi bigotti e numerose teste calde tanto che non fu mai distribuita nella Spagna fascista di Franco e rimase fuori dai cinema francesi fino al 1975, Sentieri di gloria (come dovrebbe essere chiamato viste le numerose carrellate nelle zozze trincee dei mangia ranocchie) era e rimane un capolavoro della cinematografia mondiale.
Bellissime interpretazioni sia dei principali che dei co-primari, elettrizzanti sequenze d’azione durante la fallita presa delle postazioni tedesche e uno straordinario finale (messo lì perché Kubrick voleva dare una parte alla sua nuova fidanzata – in seguito moglie – Christane e che regala una speranza ad un’umanità calpestata troppo spesso dal tacco dei potenti) sono gli ingredienti di un film perfetto.
VOTO:
5 stivali
Titolo originale: Paths of Glory
Regia: Stanley Kubrick
Anno: 1957
Durata: 88 minuti
Se ti senti offeso, clicca qui