Un bevitore solitario viene spronato a raccontare la storia della sua bizzarra vita dal barista parlocchione che tutto si aspettava meno che di trovarsi di fronte ad un intreccio talmente fitto di stronzate da doversene tirare fuori a colpi di mannaia e spunti in faccia.
“E dov’è la fregatura?” direte voi.
Nessuna fregatura cari miei, solo molto dolore sui vostri stinchi.
Basato sulla storia All you zombies di Robert A. Heinlein, scritta nel 1959, Predestination soffre inevitabilmente della sua origine spazio-temporale; ovvero un’epoca intrisa d’ignoranza, vedi tutta la questione della transizione sessuale che rasenta il ridicolo, di patriarcato (le donne puttane per gli astronauti) e quel tocco naive che ti fa sorridere dei primi due orribili punti.
Sicuramente è sorprendente, ma non funziona bene quanto vorrebbe funzionare, specialmente per la sua natura intersex tra il dramma di 2 personaggi in una stanza e il film fantascienza multi-location.
Ma soprattutto ha un buco di sceneggiatura grosso come una casa al mare che non ti dico per non rovinarti la sorpresa, ma madonna lurida che pezza.
VOTO:
3 zombi
Titolo giapponese: プリデスティネーション
Regia: Michael Spierig, Peter Spierig
Durata: 1 ora e 37 minuti
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