Hanno aperto un centro accoglienza immigrati in un quartiere popolare e problematico di Roma e ovviamente è scoppiata l’eterna bagarre tra chi non vuole concorrenza mentre spaccia la droga in piazza, i fascisti, e quelli dell’area comunista/antagonista.
Nel frattempo torna nel quartiere un vecchio amico di Zerocalcare, il corpulento Cesare, che dopo tipo 20 anni in comunità si caca sotto all’idea di dover affrontare nuovamente i demoni di un passato quanto mai presente nelle periferie capitaliste che ci siamo meritati dopo 70 anni di governi liberali.
E Secco vuole sempre il gelato.
Rispondendo all’enigma posto nella recensione della precedente stagione, possiamo confermare che alla fine Zerocalcare la fica sotto al naso se l’è gustata come non ci fosse un domani.
E non solo: ci si è fatto pure una ricca pippa, e l’ha fatta pure a quello che gli sedeva accanto, e pure al prossimo, via via fino all’ultimo della fila che stava lì solo per i popcorn buoni.
I temi trattati sono interessanti (anche se solo parzialmente affrontati, come da manuale Cencelli-Zerocalcare) e molte sono le riuscitissime trasposizioni visive di concetti e sentimenti anche abbastanza complessi (Cesare come una pietruzza che affonda nell’oceano, il faro Sara d’Alessandria), e quindi non si può certo definire brutto… tutt’altro.
E però c’è sempre quel sentito sentimento di dispiacere per un autore che, forse colmo delle sue ansie, sembra sempre non voler prendere di petto le questioni che, seguendo il suo pensiero critico anarco-comunista-straight-edge, dovrebbe invece prendere a sassate sui denti.
Pietose in questo senso appaiono le sue patetiche giustificazioni, tipo sul perché chiama “nazisti” quelli che sono palesemente “fascisti del terzo millennio”.
Li avesse chiamati ratti o figli di puttana o purulenti cancri anali da scorticare con le unghie luride di un australopiteco liberale avrei pure chiuso un occhio, ma un generico nazista, così, spiattellato manco fossimo i Blues Brothers, proprio no.
E Walter Veltroni, svenuto e portato a braccia da due malati d’aids africani, continua ad essere un fottuto traditore.
VOTO:
3 Veltroni
Titolo inglese: This World Can’t Tear Me Down
Creatore: Zerocalcare
Durata: 6 episodi da 30 minuti circa
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