Jason Bourne è un assassino segreto al soldo della CIA, uno di quelli che vengono usati per fare i lavori sporchi ma così sporchi che pure la CIA ha bisogno di farli di nascosto.
Siccome però questa volta Jason non se la sente si sfondare le cervella di un dittatore africano dal fortissimo accento proprio di fronte ai figli di lui, ecco che viene sparato e gettato in alto mare per essere poi pescato, privo di memoria, da un peschereccio italiano battezzato “Aventura”…
con una V sola.

Pellicola d’azione e cervello niente male, proprio niente male.
E pensare che il regista è figlio di un agente della NSA, che sarebbe l’agenzia segreta americana che se la comanda sopra la CIA; si dà il caso infatti che quel figlio di mignotta di padre abbia lavorato sotto l’amministrazione Reagan ai tempi dell’operazione Irangate con la quale i capoccia Neo-Con alla Casa Bianca hanno finanziato illegalmente i Contras nicaraguensi coi soldi degli iraniani a cui avevano precedentemente venduto di contrabbando armamenti bellici.
E sì, sono gli stessi Contras all’origine della filippica su Zootropolis.
Come è piccolo il mondo, eh?
Così piccolo che in questo film di salti e zompi Jason Bourne si fa il giro d’Europa due volte nell’arco delle due ore del film portandosi appresso una povera sprovveduta senza fissa dimora di nome Marie: dall’Italia a Parigi, passando per la Svizzera, con gran finale a Mykonos dove i due pensaranno bene di finire il resto dei loro giorni affittando scooter ai giovani europei arrapati di fregna e cocaina.
Perché… Sole, Whisky e sei in Pole Position!
VOTO:
4 Donatone
Titolo originale: The Bourne Identity
Regia: Doug Liman
Anno: 2002
Durata: 119 minuti
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