Alex l’ariete (2000)

Alex l'ariete (2000) featured

Alex è un carabiniere testa di cuoio testa di cazzo che, per salvare un neonato finito in mezzo ad una sparatoria con dei trafficanti di mitragliatrici nascoste dentro delle bare, si fa sospendere dal Gruppo di Intervento Speciale e finisce a prestare servizio per circa 5 ore in un paesino montanaro in cui riesce a fare il provolone con una fica da via Monte Napoleone subito dopo aver consumato il suo primo pasto in paese, un risotto di cui si fa menzione ben 3 volte ma che non appare mai.

Scoccata la sesta ora viene convocato d’urgenza per una missione speciale e molto segreta: accompagnare una ragazza col disturbo borderline, di cui non si fa mai menzione ma che traspare per tutta la durata del film (e della vita privata di Michelle Hunziker), fino a Roma per rispondere ad una (falsa) accusa di omicidio.

Tra i due nascerà subito un’impossibile storia d’amore e odio che può essere spiegata unicamente con un forte desiderio di complementarità: lei insegnerà a lui la misteriosa arte della conversazione mentre lui mostrerà a lei come si può mantenere la stessa espressione (imbecille) anche per parecchi minuti di fila.

Alex l'ariete (2000)

L’abominevole storia odi et amo tra un tortellino bolognese di 90 chili e una coltellata svizzera in bocca prende qui le sembianze di uno dei più bei film della storia del cinema.

Ovviamente sto scherzando: l’unica cosa salvabile in un quest’orribile sceneggiato da Rete Oro è l’irresistibile comicità involontaria che sgorga copiosa da ogni mostruosa inquadratura, ogni urlo di Michelle, ogni frase smozzicata di Alberto, ogni buco di sceneggiatura grande come la fossa delle Marianne.

Bisogna però ammettere che la Hunziker fa quello che può con una storia da Bim bum bam mentre Tomba fa quello che può con un cervello da ritardato.

VOTO:
2 razziatrici di tombe e mezza

Alex l'ariete (2000) voto

Titolo originale: Alex l’ariete
Regia: Damiano Damiani
Anno: 2000
Durata: 122 minuti

I film sono visti rigorosamente in lingua originale.
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Autore: Federico Del Monte

I was Born, I Live, I will Die

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