Garth Marenghi è un autore, un tessitore di sogni, un visionario e un attore.
Reduce da una mediocre carriera letteraria dell’orrore, negli anni ’80 ha scritto, diretto e interpretato una serie televisiva dal dubbio gusto ambientata in un ospedale continuamente al centro di misteriosi eventi, una pietosa serie che ora vuole riproporre al grande pubblico in una versione arricchita di esclusive interviste a se stesso, al co-protagonista Todd Rivers e al produttore Dean Learner.
Esilarante mini-serie meta-televisiva inglese costruita alla perfezione sui tanti cliché del genere mystery-horror-fantascienza anni ’80, Garth Marenghi’s Darkplace è un prodotto eccellente sotto molti punti di vista: scritto da cani, recitato da cani, girato da cani, montato da cani, musicato da cani e presentato da un cane, questo ghiotto sceneggiato in 6 parti è una vera gioia per gli amanti dell’umorismo inglese.
Allo stesso tempo, grottesco e raffinato, idiota e furbo, ciofeca e perla, Darkplace è stata una vera piccola sopresa.
Se siete in vena di mostri di gommapiuma, riti satanici, nebbie di broccoli, capigliature cotonate, scozzesi killer e maschilismo da bar, allora siete sulla buona strada.
Altrimenti beccatevi Casa Vianello.
VOTO:
4 Vianelli
Titolo originale: Garth Marenghi’s Darkplace
Regia: Richard Ayoade, Matthew Holness
Anno: 2004
Durata: 6 episodi da 30 minuti cadauno
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